Milan-Bologna, "perché non è stato dato il rigore": voci dalla sala Var, furia-rossonera
Il Milan non passa a Bologna, fermato sull'1-1 dai padroni di casa. Stefano Pioli mette in campo le riserve e non vince. Anzi, passa in svantaggio dopo soli 33 secondi, poi il pari di Pobega con un missile da fuori area. Ma al termine della partita esplode la polemica e si scatena la rabbia rossonera. Infatti, secondo i ragazzi di Pioli, mancherebbero all'appello ben due calci di rigore.
Due casi in cui non è intervenuto il Var: dunque, la decisione dell'arbitro Massa, non ha subito alcun cambiamento. Il primo episodio è al settimo minuto, con il Milan già sotto: Soumaoro ferma fallosamente Rebic tentando di rubargli il pallone, ma colpisce il piede d'appoggio del croato. Massa non giudica falloso l'intervento, anche se la decisione sembra sbagliata, ma in questo caso il Var non può intervenire poiché si tratta di una valutazione di campo e non di un evidente errore.
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Ma il caso più clamoroso è quello dei minuti finali. Siamo all'89esimo e in un'azione confusa nell'area del Bologna ecco che dopo un rimpallo Lucumì tocca il pallone con il braccio, molto distante dal corpo. La palla colpisce prima il fianco, poi il petto del difensore e quindi il braccio, ma a fare la differenza, come detto, potrebbe essere il fatto che il braccio era larghissimo. Di Bello, alla sala Var, avrebbe dovuto chiamare l'on-field review, perché nonostante il rimpallo c'era stato il tocco di mano e l'arbitro avrebbe dovuto valutarne la punibilità con un rigore. Cosa che non è avvenuta, probabilmente proprio perché Di Bello ha ritenuto il rimpallo ragione sufficiente per non chiamare l'arbitro al monitor. Spiegazioni che però, ovviamente, ai rossoneri non bastano.
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