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Julia Ituma, "con chi era al telefono prima di morire"

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In attesa di conoscere i risultati dell’autopsia, proseguono le indagini degli inquirenti per ricostruire le ultime ore di vita di Julia Ituma, morta ieri 13 aprile a Istanbul dopo una caduta dal sesto piano dell’hotel in cui alloggiava con la squadra di pallavolo dell’Igor Novara. Oltre ai video delle telecamere di sicurezza della struttura alberghiera, le autorità turche stanno analizzando il telefono della ragazza per capire se il decesso è stato causato da un gesto volontario. Ituma ha infatti parlato al cellulare, mercoledì sera, con un amico che avrebbe poi inviato messaggi di allarme alla compagna di stanza, la spagnola Lucia Varela Gomez, scrivendole "non è tranquilla".

 

 

Le immagini, girate dal circuito interno del Volley Hotel, mostrano Ituma che cammina nel corridoio per poi sedersi a terra, con la testa appoggiata alle ginocchia, prima di rientrare in camera. La stessa sera ha detto alle compagne e all’allenatore di non sentirsi bene e prima del decesso, secondo il quotidiano turco Hurriyet, avrebbe scritto "arrivederci" nel gruppo WhatsApp della squadra.

La madre Elizabeth, da ieri a Istanbul e in procinto di rientrare in Italia, non crede al suicidio, ipotesi su cui è indirizzata la polizia turca.

 

 

La squadra, tornata a Novara, è sconvolta e non ha in programma allenamenti per i prossimi giorni. Anche la gara 1 dei playoff contro Chieri, in calendario domenica, è stata rinviata a mercoledì 19 aprile. Nelle partite del weekend, oltre al minuto di silenzio previsto dalla FIPAV, le giocatrici scenderanno in campo con il lutto al braccio. In tutti i palazzetti verrà dedicato un momento di raccoglimento a Julia, con una foto proiettata sui maxischermi, mentre sui led passerà una scritta in suo ricordo. Lo speaker ricorderà Julia e non verrà diffusa musica negli impianti in questo turno dei Campionati di Serie A1 e A2.

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