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Cassano-Mourinho, "perché chiediamo scusa ai lettori": l'affondo di Biasin

Fabrizio Biasin
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Continua la straordinaria (si fa per dire) sfida tra Antonio Cassano e José Mourinho a colpi di accuse, repliche, sarcasmo e incazzature varie. In principio fu l’ex talento di Bari Vecchia («Mourinho era un grandissimo allenatore e comunicatore, oggi per me è un allenatore che se allena il Real o la San Martinese è uguale»), poi è arrivata la replica del tecnico della Roma («Cassano ha giocato nella Roma, nell’Inter e nel Real: a Madrid è ricordato per la sua giacca, con la Roma ha vinto una Supercoppa senza giocare, nell’Inter non ha vinto nemmeno la coppa di Lombardia. Lui avrà un problema con me, ma io non con lui (...) Ogni tanto nella vita, se provi sempre a giocare a bowling, trovi un Marko Livaja e ti divertimeno...»), ieri è arrivatala controreplica via social del bell’Antonio: «Nella mia vita non è mai stato duro niente. Anzi, il vero momento duro l’ho vissuto da 0 a 18 anni perché dove vivevo io o eri sveglio, furbo e figlio di buona donna oppure non andavi avanti. Con Livaja ho litigato e ci siamo detti di tutto, io a lui e lui a me ma poi, dopo due giorni, amici come prima e siamo andati avanti (...) Dì alla tua spia che quando abbiamo litigato si sono messi in mezzo venti persone e non siamo mai andati allo scontro fisico. Dì al tuo coniglietto che ti ha detto cag... altra figura di m... oltre a come fai giocare le tue squadre». Il fatto che il sottoscritto abbia dedicato spazio a questa incredibile vicenda spiega alla perfezione quanto sia difficile raccattare “notizie” nel giorno di Pasquetta. Chiediamo scusa ai lettori.

 

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