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Serie A, un autogol regala tre punti al Napoli: Lecce ko

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A fatica, senza quel fuoco e quella qualità e brillantezza che hanno infiammato larga parte del campionato. Ma a Lecce il Napoli non deraglia riprendendo la corsa solitaria verso la conquista dello scudetto e portandosi a 4 vittorie dal trionfo. Serviva una vittoria per cancellare il ko casalingo contro il Milan e prepararsi nel migliore dei modi alla sfida di Champiosn contro i rossoneri. E stavolta ha dovuto dare fondo all'esperienza, la testa e un pizzico di fortuna per conquistare tre punti importanti, non solo per la classifica ma soprattutto per evitare scossoni psicologici che possono minare l'autostima proprio in questa fase fianle della stagione. L'assenza di Osinmhen si è fatta sentire, Raspadori entrato titolare non è riuscito ad incidere (preferito in partenza a Simeone, uscito poi per infortunio) ma è stata tutta la squadra a non girare come nell'ultimo mese, rischiando più del dovuto. A 'Via del Mare' per alcuni minuti è stato proprio il Napoli in balia di un Lecce aggressivo e desideroso di conquistare punti pesanti alla capolista dopo cinque ko di fila. E per poco non ci è riuscito. In vantaggio con Di Lorenzo di testa al 18', il Napoli si è limitato a gestire finendo per subire il ritorno grintoso dei salentini, che hanno trovato il pareggio con Di Francesco su una dormita generale della difesa partenopea. La squadra di Barone ha moltiplicato il suo ardore finendo però per farsi male da sola concedendo un autogol al 64' che ha spezzato ogni energia nevosa ai padroni di casa. Spalletti può essere soddisfatto a metà, la squadra lamenta qualche ruggine, quel motore perfetto non sembra così oliato corm un tempo. L'alibi è facile da trovare, si entra nella fase calda della stagione e il percorso Champions vuole essere attrarversato nelle migliori condizioni di forma possibili. Ma a Lecce il Napoli, che non subiva una rete in trasferta da 565', ha rischiato oltre il dovuto tenendo la partita in bilico fino all'ultimo.

 

 

 

Spalletti non potendo contare su Osimhen, in avanti schiera Raspadori che vince il ballottaggio con Simeone in un tridente con Lozano e Kvaratskhelia. Titolare Elmas e non Zielinski con Lobotka ed Anguissa. Nel Lecce, assente lo squalificato Blin, a comporre il trio di centrocampo sono Maleh, Hjulmand e Gonzalez. In attacco panchina per Strefezza e Colombo, diffidati e a rischio squalifica in vista della sfida contro la Sampdoria.

In avvio il Napoli come da copione gestisce il pallone e aspetta il Lecce, Mario Rui ed Elmas si cambiano subito di posizione per sfruttare al meglio il possesso palla. I salentini aggrediscono alto, pressa molto alta, scherma bene Lobotka, e si costruiscono un paio di occasioni (con Maleh e Baschirotto) neutralizzate dall'attento Meret. Il Napoli, pur faticando a girare palla, con il passare dei minuti aumenta leggermente il ritmo, prende sempre più campo e al primo ver affondo fa centro con Di Lorenzo. Sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti, cross potente di Kim sul primo palo per il capitano partenopeo che di testa infila sotto la rete. Lungo check del Var per valutare eventuali fuorigioco prima che venga convalidata la rete.

Il Napoli rompe così l'equilibrio alla prima vera sortita offensiva e prova a gestire con ordine il match a centrocampo, Ma il Lecce trova la forza di reagire, schiaccia nella propria trequarti il Napoli, che una volta in vantaggio non affonda il colpo, limitandosi a controllare facendosi pericoloso con alcune verticalizzazioni velenose. Baschirotto è chiamato a neutralizzare per due volte le conclusioni sotto porta di Lozano, che non ha la giusta freddezza per il raddoppio, ma è un Lecce vivo e un Napoli poco reattivo. Raspadori, reduce da un infortunio, non brilla ma sono anche poche le occasioni che il Napoli riesce a confezionare.

 

 

 

La squadra di Spalletti sa che per scrollarsi di dosso il Lecce deve fare il secondo gol così da evitare cattive riprese ma i salentini escono dagli spogliatoi con energie nervose raddoppiate. Il Napoli non ha la solita fluidità nella manovra, è in difficoltà nella costruzione del gioco finendo per farsi schiacciare dalla velocità e l'aggressività dei padroni di casa, che a testa bassa vanno a caccia del pareggiio. Lo sforzo viene premiato al 52': Cessay colpisce la traversa di testa, la difesa partenopea manca di reattività e Di Franceso nella mischia è il primo ad arrivare e battere Merete sul palo lontano. Il Lecce, che così spezza un digiuno che durava da cinque partite, adesso ha in mano in match approfittando di una capolista stordita e disattenta che fatica a ritrovarsi finendo per concedere altri spazi a centrocampo ai padroni di casa. Spalletti si sbraccia, invita i suoi giocatori ad essere più veloci e intraprendenti e bastano cinque minuti di pressione per mettere in difficoltà i salentini che al 64' si fanno male da soli: su un cross di Mario Rui, errore di Gallo che manda verso la sua porta con troppa farza. Il portiere Falcone non riesce a trattenere il pallone che finisce alle sue spalle per il più beffardo degli autogol. Subita la rete il Lecce prova a reagire ma le forze nervose iniziano lentamente a scemare lasciando al Napoli la possibilità di controllare.

Unica nota stonata nel Napoli l'infortunio di Simeone, costretto ad uscire dal campo dopo il cambio con Raspadori per un risentimento muscolare alla coscia. Viste anche le condizioni non ottimale di Osimhen, un'altra tegola per Spalletti a pochi giorni dalla sfida di Champiosn contro il Milan.

 

 

 

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