Jannik Sinner, la profezia di Bertolucci: "Quanto tempo ci vorrà"
Il duello in semifinale contro Carlos Alcaraz lo ha probabilmente debilitato. A Miami, Jannik Sinner è caduto a un passo dalla vittoria, in finale, contro il russo Daniil Medvedev. Ma resta la consapevolezza che l’altoatesino è un talento da apprezzare e coltivare. Di lui si è espresso l’ex Paolo Bertolucci su Il Giorno: “Per lui il bilancio molto positivo — ha scritto — Sinner ha confermato di essere ormai a livello dei primi cinque giocatori del mondo e la costanza di rendimento avuta in questo trimestre lo sta a dimostrare. Ha compiuto degli importanti progressi sotto tutti i punti di vista, ma ancora ci sono margini ed è un bene per lui perché significa che può crescere ancora molto“.
Bertolucci: “Sinner talento, ma fisico da migliorare. Ci vorranno un paio d’anni”
Il primo aspetto “riguarda il fisico — ha aggiunto Bertolucci su Il Giorno — Lo abbiamo visto tutti come da un anno all’altro abbia messo massa muscolare e questo gli dia sicuramente modo di gestire meglio lo scambio e di imprimere alla palla grande forza, anche nell’esecuzione del servizio. Tuttavia, come abbiamo notato nella finale di Miami, le fatiche della sfida contro Alcaraz si sono fatte sentire e per battere Medvedev si deve essere al meglio. Del resto, se da parte del suo staff è stato detto che ci vorranno un paio di anni nella maturazione atletica, c’è da credergli”.
Bertolucci: “Contro Medvedev, Sinner troppo stanco. Troppi errori”
Una difficoltà, questa, in chiave Slam: “Non è da sottovalutare sicuramente, anche se io ricordo l’anno scorso negli US Open tante partite che lui ha affrontato al quinto set, tenendo bene — ha scritto ancora Bertolucci su Sinner — In quel caso entrano nel discorso anche le risorse mentali, perché si gioca al meglio dei cinque set. In questo contesto, sicuramente il fatto che lui riesca a vincere senza perdere set per strada contro i tennisti dietro di lui in classifica è un bel segnale”. Battere Medvedev è e resta però un tabù: “Non è che stiamo parlando di un rivale proprio scarso... Medvedev sul cemento ha messo spesso in difficoltà Djokovic, come anche l’ultima vittoria a Dubai dimostra, e sicuramente per caratteristiche è un tennista non facile per Sinner, ma io credo che nella finale di Miami non avesse modo neanche per provarci — ha concluso l’ex tennista — Per battere il russo serve grande forza nella risposta, farlo correre soprattutto dal lato del dritto e venire a prendersi i punti a rete. Sinner non aveva birra nelle gambe e la sua palla andava meno, oltre al fatto di aver commesso tantissimi errori, anche con il rovescio con cui non sbaglia mai”.