Cerca
Cerca
+

Milan-Napoli, un'oscura profezia per i rossoneri: "Cosa accadrà tra 7 giorni"

  • a
  • a
  • a

Il k.o. di domenica per 4-0 ha fatto rumore. E sicuramente se il Napoli partirà come favorito nella doppia sfida di Champions League contro il Milan, il Diavolo ha dimostrato di essere tornato, specie con un super Rafael Leao. Cassano, in un video pubblicato sul suo profilo Instagram, ha detto la sua: “Parto dal Napoli, secondo me è la prima partita quest’anno dove non è stato il Napoli — ha detto il barese — Il Milan ha vinto una partita sul campo, arrivavano prima sulla palla, hanno giocato meglio, erano più freschi, avevano più voglia. Il Napoli è stato molto, molto superficiale. Ha sbagliato tanto. Il Milan in mezz’ora è riuscito a fare due gol e ha indirizzato la partita. Poi il Napoli cos’ha fatto? Si è buttato in avanti e ogni azione il Milan poteva fare gol”.

Cassano: “La sconfitta aiuterà il Napoli in ottica Champions”
E ancora: “Però è un inciampo in otto mesi, che ci può stare assolutamente — dice Cassano — Io la roba che voglio dire oggi sarà molto importante in ottica Champions. Questa sconfitta darà molti più vantaggi al Napoli che al Milan. Il Napoli non è questo, sarà avvelenato nelle due partite di Coppa dei Campioni. Il Milan è tornato al 4-2-3-1 e non avrà grandi vantaggi perché saranno convinti che loro il Napoli lo possono battere. Sicuramente sì, però sarà molto complicato. Il 4-2-3-1 è il modulo del Milan, però in Coppa dei Campioni sarà complicato per il Milan”.

 

Sacchi: “Milan compatto col Napoli, ogni posizione attiva in ogni momento del match”
Oltre a Cassano, anche Arrigo Sacchi ha detto la sua nel consueto commento su La Gazzetta dello Sport, dove ha commentato il match: "C’è una fotografia precisa che spiega tutta la partita: nel Milan rientrava in fase difensiva anche Leao, che non lo ha quasi mai fatto in due anni — dice l’ex tecnico rossonero anni 80 — Ciò significa che la squadra era motivatissima, che i giocatori si aiutavano costantemente, che si scambiavano ruoli e posizioni ed erano sempre legati da un filo invisibile che era il gioco. Il successo rossonero può essere tranquillamente spiegato come l’esaltazione del collettivo". Il gruppo di Pioli “è stato sempre compatto — continua — Sempre pronto a raddoppiare la marcatura. Sempre disponibile a partecipare sia alla fase di possesso sia alla fase di non possesso: questo vuol dire essere in posizione attiva in ogni momento della partita. E, se sei così ben disposto, puoi permetterti il pressing che è fondamentale per accrescere la tua autostima e per costringere l’avversario a giocare come vuoi tu".

 

 

 

Dai blog