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Juventus, "possibile errore decisivo": voci dalla procura

Luigi Cattaneo
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Alla Figc danno i numeri. Dopo i -15, ora alla “Vecchia Signora” c’è chi ne vorrebbe infliggere altri 25, per un totale di -40. Tanto vale condannarla alla Serie B con il pesante fardello di altri 15-20 punti di penale. Ma sono solo ipotesi e continua la suspense per quella che sarà la condanna definitiva. Sul piano sportivo, infatti, le variabili sono più d’una e il sovrapporsi di un’inchiesta sull’altra, senza un riferimento certo (quello della giustizia penale), potrebbe riservare sorprese. Dal canto suo la Juve non sta ferma e ieri l’ad Maurizio Scanavino, una sorta di “toro silente” abituato a fare più che a dire, qualche parola l’ha pronunciata: «Aspetteremo. Vediamo a partire dalla prima udienza del 19 aprile che cosa succederà. Speriamo si risolva tutto al meglio. 

La fiducia c'è, certamente ci stiamo difendendo serenamente, poi aspettiamo i verdetti, di più per ora non possiamo dire».
Nella sede bianconera, allo Juventus Stadium, ma anche in via Lugaro a Torino, dove c’è La Stampa (Scanavino è anche il direttore generale del gruppo Gedi), tante parole, una in fila all’altra, all’ingegnere non le hanno mai sentite pronunciare. E se lo ha fatto, ovviamente di buongrado, è solo perché la “Vecchia Signora” starebbe preparando un mossa, per ora segreta, che la metterebbe al riparo da nuove penalizzazioni e dalla retrocessione che si vorrebbe evitare a tutti i costi. Che i dirigenti, poi, se la cavino come possono, tra squalifiche e radiazioni, ma la società sarebbe salva.

 

POSSIBILE ERRORE DECISIVO
Sul piano giuridico il procuratore federale Giuseppe Chiné qualche errore lo ha commesso e non si esclude che il pool difensivo della Juventus ne abbia individuato «uno di sostanza» che «potrebbe annullare tutto ciò che è stato fatto fin qui» e rimettere la «palla al centro». Se sul piano penale i legali bianconeri stanno facendo “catenaccio” e di quel procedimento, non solo non se ne vede la fine, ma neppure l’inizio, sul piano sportivo non è escluso il gol in contropiede proprio in “zona Cesarini”.

Intanto, ieri Giuseppe Chiné ha chiuso l’inchiesta, raschiando fino in fondo il barile che conteneva le carte trasmesse dalla procura subalpina. A questo punto il codice di Giustizia Sportiva della Federcalcio prevede che alla chiusura dell’istruttoria i potenziali indagati siano avvertiti attraverso un pre deferimento e possano chiedere di essere sentiti e presentare memorie. Dopodiché la procura prenderà l’ultima decisione: o deferire, e quindi rinviare a giudizio, o archiviare, o accettare eventuali richieste di patteggiamento. L’ipotesi più probabile è quella di celebrare il procedimento tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, così da chiudere il percorso della giustizia sportiva, nei due gradi di giudizio, per la fine del campionato. 

 

Dopo la vicenda delle plusvalenze, gli accordi fra Juventus e calciatori durante le prime due stagioni Covid (2019-2020 e 2020-2021), le famose side letter, ritrovate nelle diverse perquisizioni dell’inchiesta Prisma, restano il cuore dell’accusa, tanto da essere considerate il tema più scottante dell’inchiesta intera. Un capitolo che include anche le controversie contrattuali con Cristiano Ronaldo e Paulo Dybala. La Juventus potrebbe rischiare una maxi multa e la penalizzazione di «più punti» e i suoi ex dirigenti potrebbero essere sanzionati con nuove inibizioni. Ma l’ad Scanavino appare sereno e insolitamente loquace, e questa è la vera notizia.

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