Juventus, Prisma: "Chi paga i danni". Poi il rinvio
Partenza del processo Prisma contro la Juventus e subito un rinvio. La prima udienza, stamattina al Tribunale di Torino, è stata rinviata al 10 maggio, insieme alla decisione del Gup sulla richiesta della società bianconera di spostare la sede del processo a Milano o Roma. L'inchiesta è quella relativa alle presunte irregolarità nei bilanci della società bianconera. Il giudice per le indagini preliminari di Torino, Marco Picco, ha inoltre disposto l'accettazione di responsabile civile per Juventus e Ernest&Young. Il tormentone di un processo che avrà inevitabile ricadute anche a livello sportivo si trascinerà dunque ben oltre la fine del campionato, gettando ulteriore incertezza su un verdetto "sul campo" su cui grava ancora oggi la penalizzazione del -15 a tavolino per l'altro filone d'inchiesta, quello sulle plusvalenze.
"Siamo nella piena regolarità procedurale, alcune parti civili hanno chiesto la citazione di due società, Juventus e Ernst&Young, come responsabile civile quindi per chiedere i danni rispetto ai fatti commessi dai loro amministratori e dirigenti. Il giudice ha preso atto e ha disposto l'accettazione per l'udienza del 10 maggio, aspettiamo il 10 maggio per i passaggi successivi", ha commentato il legale della Juventus Maurizio Bellacosa al termine dell'udienza preliminare. "Completata la fase della costituzione delle parti, con la questione dei requisiti che devono avere tutte le parti civili di aprirà la fase delle eccezioni preliminari e la prima è quella della competenza territoriale".
Imputati nel processo torinese sono l'ex presidente juventino Andrea Agnelli e il suo vice Pavel Nedved. Lo scorso 1 dicembre i magistrati avevano inviato al Gip la richiesta di rinvio a giudizio per Agnelli e altri dodici persone che fanno parte o hanno fatto parte della società bianconera, coinvolte nell'inchiesta sulle presunte irregolarità nei bilanci del club e sulle plusvalenze considerate "artificiali" dai magistrati torinesi. Oltre ad Agnell e Nedvedi, i pm hanno chiesto il processo per Fabio Paratici, Marco Re, Stefano Bertola, Stefano Cerrato, Cesare Gabasio, Maurizio Arrivabene, Francesco Roncaglio, Enrico Vellano, Stefania Boschetti e Roberto Grossi. Tra i reati contestati vi sono il falso in bilancio, l'aggiotaggio, l'ostacolo alla vigilanza Consob e le false fatturazioni.