Juventus "rovinata" da Dybala? "54 milioni", può saltare il club
Ahi Juve, la botta che non t’aspetti dall’ex giocatore, Paulo Dybala, che ha chiesto 54 milioni di euro di risarcimento che rappresentano, in buona sostanza, la differenza tra il rinnovo quinquennale alla Juventus – praticamente fatto – e il triennale firmato alla Roma. Così raccontano La Repubblica e Il Corriere della Sera. Dybala aveva stabilito a ottobre del 2021 tutti i termini del rinnovo del suo contratto con i bianconeri, che sarebbe scaduto a giugno del 2022. Chi lo rivela è Luca Ferrari, l'avvocato del giocatore, ascoltato il 28 febbraio scorso dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dal pm Mario Bendoni, nell’ambito dell’inchiesta sui conti della Juventus. Ben 49 milioni e 497 mila euro, come spiega in una mail acquisita agli atti lo stesso legale: "È la differenza tra la retribuzione fissa prevista in base al rinnovo (euro 69.652.000 lordi complessivi) e quella prevista nel contratto triennale firmato con la Roma (euro 20.155.000 lordi complessivi)”.
Il rinnovo deciso, prima di mollare la presa e puntare su Vlahovic
Il legale del giocatore conferma dunque l'intenzione di andare avanti e fare causa alla Juventus, sia per il mancato pagamento dei 3 milioni di euro nel caso in cui non venisse effettuato entro aprile, che per i danni causati dal mancato rinnovo contrattuale. La Juventus aveva stabilito con il giocatore un rinnovo della durata di cinque stagioni per una retribuzione fissa di 9,2 milioni di euro, pari a 17,413 milioni lordi oltre a bonus pari a un massimo di 4,9 milioni di euro. "Si aspettò perché Antun non era iscritto all’albo degli agenti”, ha aggiunto il legale ascoltato in Procura a Torino come testimone nelle scorse settimane, sottolineando come il club avesse poi puntato di mollare la presa puntando su Vlahovic.
La deposizione di Ferrari riportata sul Corriere
Il legale di Dybala, che è libero di descrivere perché il giocatore l’ha dispensato dal segreto professionale, ha anche aggiunto che non sarebbe stato il giocatore a fare richiesta di risarcimento, bensì il suo entourage, compreso l'agente e sua madre. Il Corriere della Sera, che ha riportato uno stralcio della deposizione di Ferrari, ha sottolineato anche un particolare, ovvero proprio la manovra di riduzione dello stipendio nel periodo del Covid e quella che poi sarebbe dovuta essere la conseguente integrazione. Quel contratto integrativo però non fu mai depositato in Lega a differenza di quello relativo alla riduzione. "Io non sapevo che non fosse mai stato depositato – ha detto Ferrari – Sapevo che stavano negoziando il rinnovo e che la negoziazione era iniziata a luglio.