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Leclerc e Ferrari, "divorzio": la voce che terremota la Formula 1

Leonardo Iannacci
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Ma chi l’ha detto che la Ferrari non è più in grado di stabilire record? Ieri pomeriggio è arrivato un primato perla Rossa di Leclerc, ahimè negativo come negative sembrano essere tutte le vicende che riguardano Maranello e dintorni. Dopo il nefasto gran premio in Bahrain, dove il principino monegasco ha visto morire il motore della SF-23 e dove il suo compagno di squadra Sainz è scivolato al quarto posto a 48 secondi da Verstappen e dietro a Perez e Alonso, ecco una nuova mazzata. Leclerc sarà costretto a partire dalle retrovie nel secondo gran premio del mondiale 2023 che si correrà domenica sul circuito di Jeddah. Una pista velocissima e, paradossalmente, sulla carta non sfavorevole alle Rosse perché poco propensa a deteriorare le gomme, vero tallone d'Achille del progetto tecnico della malnata SF-23. Il pilota numero 16 della Ferrari subirà la penalizzazione in 10 posti in griglia per la forzata sostituzione della seconda centralina dopo che la prima era rimasta danneggiata in Bahrain. Il regolamento, difatti, ne autorizza l’uso di due all’anno prima della penalità. Il povero Paperino-Leclerc è sconfortato. Non lo dice ma lo è.

 

 

 

 

RECORD NEGATIVO

Trattasi di incredibile record nella lunga e variopinta storia delle corse: prima d’ora mai una vettura aveva subìto una penalità di tale portata dopo una gara iridata, in un mondiale che sembra aver già delineato le forze in campo con le Red Bull imprendibili, Max Verstappen già lanciato verso il terzo mondiale e le Aston Martin che hanno trovato velocità con Alonso. A Maranello, invece, dove manca il titolo piloti dal 2007 (iridato Raikkonen), la crisi incombe e i 10 posti in meno al via in Arabia rappresentano la quotidiana brutta notizia che Fred Vasseur è costretto a sorbirsi. Anche perché continua la diaspora, volontaria o forzata, di quasi tutti i tecnici scelti a suo tempo da Sergio Marchionne e dallo stesso Binotto: dopo l’addio dell’ingegnere aerodinamico David Sanchez si vocifera che il diesse Laurent Mekies sia precario assai. Simone Resta, inviso a Binotto, potrebbe tornare nelle vesti di responsabile tecnico ma non ci sono certezze nella Squadra Corse e le soluzioni dei problemi che affliggono la SF-23 - motore poco affidabile, retrotreno non bilanciato, aerodinamica che “mangia” le gomme - sembrano lontane.

 

 

 


In tale contesto, dicevamo, c’è lo stato d’animo di Charles Leclerc, colui che una parte poco informata di giornalisti aveva definito un “predestinato” a vincere subito il mondiale allorché arrivò a Maranello, quattro anni fa. Charles si è dimostrato affidabile ma non al livello di Verstappen né dei dinosauri Hamilton o Alonso. Poi, povero, è stremato dalle delusioni in serie rimediate al volante delle quattro Rosse che ha guidato dal 2019 a oggi. Le sole 5 vittorie ottenute in queste tormentate stagioni lo stanno logorando anche perché alla stessa età, 26 anni, Verstappen ha già vinto due mondiali e punta al terzo. Tu chiamale, se vuoi, delusioni. Delusioni che possono anche portare alla fine di un matrimonio per ritrovarsi, a fine anno, da predestinato a divorziato.

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