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Paola Egonu, "Italia razzista": sta già tornando a Milano

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Paola Egonu fa retromarcia. La pallavolista è in procinto di fare la valigia e tornare in Italia. Dopo una lunga trattativa e qualche tentennamento, l'atleta ha detto sì alla Vero Volley di Monza, che dalla prossima stagione giocherà a Milano. Un'operazione dal valore di 800 mila euro l'anno con l'aggiunta di premi e bonus. Una decisione arrivata dopo un anno passato in Turchia. Al momento manca ancora l'ufficialità, ma tutto sembra già pronto.

E pensare che solo qualche settimana fa, in occasione della sua co-conduzione a Sanremo, la Egonu aveva attaccato l'Italia. Il motivo? A suo dire si tratta di un Paese razzista. A fianco di Amadeus in conferenza stampa, la pallavolista era arrivata a dire: "L'Italia è un Paese razzista ma sta migliorando. Non voglio fare la parte della vittima ma dire semplicemente come stanno le cose". Poi la virata: "Un ritorno in Nazionale? Sto metabolizzando il tutto, ma se ci fosse la possibilità sì, lo farei. Io non ho mai abbandonato l'Italia, in questo momento ho scelto di giocare in Turchia per crescere e tornare qui".

 

 

Parole che non erano piaciute a Matteo Salvini. Il leader della Lega non le aveva mandate a dire ed ecco la replica: "È una grande sportiva, una grande pallavolista, ma spero che non venga a fare una tirata sull’Italia paese razzista, perché gli italiani possono avere tanti difetti fuorché quello di essere razzisti. Sono un popolo che accoglie e che allunga la mano a tutti. Ecco, mi auguro che gli italiani, che già hanno tanti problemi, non si sentono colpevolizzati da tizio o da caio che usano la tv pubblica per fare la morale a qualcuno". A stretto giro il commento di un altro big del Carroccio, quello di Roberto Calderoli: "Vorrei parlarle per capire le ragioni di quel che dice. Per me l’Italia non è razzista. Se si parla di un Paese intero non si può lanciare un’accusa del genere. Può essere, invece, che l’atleta si sia imbattuta in qualche stupido che ha avuto nei suoi confronti un comportamento assolutamente da condannare. Fare differenze sulla base del colore della pelle non è ammissibile". E oggi l'ultima decisione: il ritorno in Italia.

 

 

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