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Milan, il motore segreto che è ripartito: quello che nessuno sa

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Federico Strumolo
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La stupefacente parata di Mike Maignan su Harry Kane nel recupero di Tottenham-Milan, le impressionanti cavalcate palla al piede di Theo Hernandez, la diligenza di Pierre Kalulu e l’instancabile lavoro là davanti di Olivier Giroud. È indubbio che nel meraviglioso risultato centrato dalla squadra di Stefano Pioli, con la qualificazione tra le migliori otto d’Europa dopo lo 0-0 in casa degli Spurs di Antonio Conte di mercoledì (grazie all’1-0 dell’andata di San Siro), ci sia un forte marchio francese. Lo stesso, dopotutto, che ha contrassegnato la favolosa scorsa stagione del Diavolo, culminata con la vittoria dello scudetto a Reggio Emilia il 22 maggio scorso.

 



Lo stesso, probabilmente, che è mancato al Milan negli ultimi mesi, tra la scarsa condizione di Giroud e Hernandez (mercoledì a Londra decisivo anche nel propiziare l’espulsione di Cristian Romero), apparsi stanchi dopo il faticoso Mondiale in Qatar concluso con la sconfitta in finale contro l’Argentina, e l’assenza di Maignan, rimasto ai box per infortunio da settembre («Ho sofferto tantissimo, volevo tornare a giocare. Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno dato la forza per rialzarmi» racconta il portierone cresciuto nel settore giovanile del Paris Saint-Germain). Ora, però, gli assi francesi sono tornati tutti a rapporto e la sensazione è che il ritrovato spirito transalpino possa rappresentare un Rinascimento per il lato rossonero di Milano.

 



D’altronde quello appena concretizzato dai rossoneri è l’ennesimo passo in avanti di un progetto in continua crescita negli ultimi anni: prima il ritorno in Champions League, con il secondo posto ottenuto due anni fa in serie A (grazie a quello 0-2 in casa dell’Atalanta nell’ultima giornata), poi la già citata vittoria dello scudetto scorso, adesso i quarti di finale nella coppa dalle grandi orecchie (utilissimo anche al bilancio: i ricavi già sicuri da questa Champions sono circa 71 milioni di euro, e non finisce qui), con la speranza di andare ancora più avanti, perché - al di là di tre squadre (Bayern Monaco e, presumibilmente, Manchester City e Real Madrid, che devono comunque ancora qualificarsi) - le altre rimaste nella massima competizione europea non sembrano poi così imbattibili. «Provo contentezza, piacere e orgoglio. Ho un gran sorriso per il percorso che è stato fatto - il commento di ieri del direttore tecnico rossonero Paolo Maldini -. Adesso che ci siamo ce la giocheremo assolutamente, le occasioni bisogna prenderle al volo». 

Parlando di cronaca, l’unica nota stonata della notte londinese del Milan rappresenta l’infortunio muscolare accusato nella ripresa da Junior Messias. Le condizioni del brasiliano saranno più chiare nelle prossime ore, anche perché Pioli ha concesso un meritato pomeriggio di riposo alla squadra, dopo il ritorno da Londra in mattinata. Solo oggi si inizierà a lavorare a Milanello in vista della gara di lunedì a San Siro contro la Salernitana, in cui il tecnico spera di ritrovare anche in campionato le meravigliose sensazioni vissute in Champions.

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