Simone Inzaghi, "alibi finiti": diktat dell'Inter, perché ora può saltare
Niente più partite come contro la Samp. L’Inter non può più permettersele. Bisogna ricompattassi in fretta ed evitare scenate di nervosismo in campo come quella tra Nicolò Barella e Romelu Lukaku a Genova. Fa nulla se il Napoli è lontano e oggi sembra irraggiungibile, il percorso dei prossimi mesi sarà determinante nel giudizio finale e pure riuscire ad accorciare il distacco avrebbe un suo peso specifico nell’analisi generale. Il quarto posto è obiettivo minimo e indispensabile. Ma l’Inter oggi è seconda ed è almeno lì che i dirigenti vorrebbero vederla al termine del campionato. Mantenere questa posizione significherebbe confermarsi rispetto a un anno fa, non fare passi indietro.
Inzaghi? "Un provinciale": rivolta-Inter, chi lo accusa
Niente più alibi
La Supercoppa da sola non può bastare a cancellare la delusione per un cammino in campionato con troppe cadute inaspettate. Serve fare di più, e la Coppa Italia rendere solo meno amaro il giudizio. Per questo fare strada in Champions aiuterebbe a guardare il bicchiere mezzo pieno. Inzaghi è il primo che si aspettava di più e che non pensava di finire in questa situazione. Ne può uscire riconquistando San Siro già mercoledì prossimo, nell’andata degli ottavi di Champions col Porto. Nelle notti da dentro o fuori, l’Inter quest’anno non ha mai sbagliato e questo è un punto di merito per Simone: le vittorie contro il Barcellona, il Napoli e il Milan hanno evidenziato le enormi potenzialità della squadra, incapace però di confermarsi con continuità. Ma dopo il pari con la Samp, urge voltare pagina. Niente più alibi, già a partire dalla sfida di sabato sera contro l’Udinese.
"Un cog***, chi credi di essere?": Cassano, diluvio di insulti contro Barella