Vlahovic, "stai muto": botte e insulti, quello che nessuno ha visto
Una vittoria sofferta e “di nervi”, quella della Juve domenica scorsa contro la Fiorentina. Dove tra i protagonisti più nervosi c’era anche Dusan Vlahovic, con una gara da affrontare piuttosto dura per il trattamento che gli ha riservato Luca Ranieri. Il difensore della Viola lo ha seguito per tutta la gara, mettendogli molta pressione. I due hanno iniziato un vero e proprio duello ‘rusticano' fin dalle prime battute, come raccontato da Davide Bernardi di Dazn nel ‘BordoCam' di Juventus-Fiorentina. Il difensore viola ha cercato di far sentire la sua ‘presenza' in più di un'occasione e Allegri, accortosi della situazione, ha detto subito al suo giocatore di stare calmo. "Calmati, Dusan, calmati", così il tecnico della Juve ha provato a tenere a freno Vlahovic.
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Vlahovic, lo scontro prima con Ranieri e poi con Biraghi
Alla prima occasione, infatti, il calciatore serbo non si è fatto pregare e ha restituito le cortesie precedenti a Ranieri. Non bastava il contrasto, però, perché dopo il contatto Vlahovic lo ha apostrofato anche verbalmente: "Parli? È tutta la partita e parla proprio lui, stai muto!". Ad un certo punto è arrivata anche la più classica presa in giro, per far aumentare ancora di più lo spirito dello scontro: "Non la prendi”. Poco dopo Vlahovic ha ingaggiato un altro duello verbale con un ex compagno, ma questa volta l'attenzione di Dusan si è spostata su Cristiano Biraghi. Il capitano della Fiorentina non gliele manda a dire: "Non fare il fenomeno con me!" e "Guardami in faccia".
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Anche l’altro ex Chiesa nel duello
Nel confronto tra Vlahovic e il suo vecchio capitano ha provato a entrare anche Federico Chiesa, ma il calciatore bianconero è stato subito placcato da Ranieri. L'esterno della Juve ha fatto per difendere Dusan e ha detto al suo ex compagno "Stai rompendo il c***o", riferendosi alla marcatura che gli sta riservando il difensore. Biraghi e Vlahovic si sarebbero chiariti di li a poco, ma la tensione di quel momento era palpabile, come testimonia anche l'intervento dell'arbitro e degli altri calciatori per far riprendere il gioco.