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Marc Marquez, l'ultima vergogna contro Valentino Rossi: "Ora non più"

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"Valentino Rossi era il pilota che aveva maggiore esperienza rispetto a me che avevo dieci anni in meno. E per questo avrebbe dovuto gestire la situazione in maniera differente. Mi attaccò pubblicamente in conferenza stampa ed ebbi l'impressione che il suo fosse solo un tentativo per intimidirmi. Avevamo entrambi i nostri numeri di telefono ma non ci siamo mai chiamati”. Ricorda così quel contatto di Sepang nel 2015 Marc Marquez al programma televisivo Viajando con Chester, ripercorrendo quel weekend che ha portato all’epilogo più scintillante della stagione: la pedata del Dottore nei confronti dello spagnolo, poi cascata. Le stilettate in conferenza stampa erano solo il primo tempo dell'incidente che sarebbe avvenuto sull'asfalto della Malesia. Ci fu un contatto a corredo di una gara che li vide lottare gomito a gomito, a sportellate, con le carene che si sfiorano fino al tocco fatale che Marquez ancora oggi imputa a Rossi.

 

 

Marquez: “Non fu un gesto casuale quello di Rossi”
"Mi ha colpito e quel contatto non fu casuale – ha aggiunto il campione spagnolo —. In pista può anche capitare di sbattere contro un altro pilota per una traiettoria errata. Ma non è casuale mettere all’angolo un avversario e colpirlo alla gamba. Questo è un gesto volontario". E non c'è più alcuna possibilità di mettere una pietra sopra alla cosa stringendosi la mano: “Ora non più”, ha sentenziato Marquez. Poco da fare: a distanza di oltre sette anni, il caso Sepang 2015 è ben lontano dall'essere concluso e le scintille tra i due piloti rimarranno comunque, nonostante il tempo abbia lenito le tensioni.

 

 

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