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Inter-Milan, indiscrezioni impensabili su De Ketelaere: "Tocca a lui"

Claudio Savelli
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Tra ingaggio e prestito, l’Inter ha speso poco più di 20 milioni per avere in rosa Romelu Lukaku per un anno. Con gli stessi soldi avrebbe acquistato un buon attaccante a titolo definitivo. Il Milan ne ha investiti 35 per il cartellino di Charles De Ketelaere più 14,4 lordi di stipendio (2,9 lordi a stagione per cinque anni). Nessuno dei due ha finora ha reso per quanto è stato pagato o viene pagato e nessuno dei due è sicuro di avere un futuro a Milano. Entrambi sono chiamati a guadagnarselo, qui e ora, prima che sia tardi. Il derby (domani alle 20.45, diretta tv su Dazn), per i belgi Lukaku e De Ketelaere è quindi un’occasione unica e probabilmente irripetibile per lasciare un segno nella stagione e, di conseguenza, nel loro destino perché Inzaghi e Pioli stanno pensando di schierarli titolari.

 

 

 

Big Rom è candidato a sostituire Edin Dzeko al fianco di Lautaro Martinez, nuovo capitano dopo la “retrocessione” di Skriniar. È un’idea nata dalla prestazione contro l’Atalanta in Coppa Italia di cui Inzaghi si è detto «molto soddisfatto». Non ha un’intera partita ai massimi livelli, Lukaku, ma ha anche già dimostrato di non offrire un grande contributo quando entra a gara in corso (vedi il disastro di Monza): meglio farlo partire e poi sostituirlo proprio con Dzeko nell’ultima mezz’ora, quando la difesa rossonera potrebbe essere più stanca e meno attenta ad un giocatore capace di muoversi sulle trequarti. Romelu sfianca gli avversari, Edin sfrutta lo spazio: questa l’idea.

QUESTIONE DI RENDIMENTO Lukaku si sta impegnando in allenamento per tornare al massimo della forma. Arriva prima e va via dopo molti compagni. Sa che deve guadagnarsi l’Inter in futuro e che non è più una questione di formula né di accordo tra i club (il Chelsea rinnoverebbe il prestito alle stesse condizioni) ma di rendimento. In serie A finora ha disputato il 21% dei minuti totali e solo il 20% delle gare da titolare: troppo poco per uno così ingombrante nei bilanci. Non mancano i gol - anche se l’ultimo e unico segnato in stagione risale alla prima giornata contro il Lecce datata 13 agosto - ma la disponibilità. L’Inter non può permettersi che il più pagato della rosa (8 milioni netti, circa 11 lordi grazie al Decreto Crescita) non sia un giocatore da 30 e passa partite all’anno, soprattutto se va per i 30 anni e non è più rivendibile.

 

 

 

De Ketelaere è stato acquistato dal Milan proprio perché ha un valore futuro potenzialmente superiore ai 35 milioni spesi per lui.
È quindi ora di cominciare a lavorare sudi lui anche in partita, non solo in allenamento, visto che non riesce a svezzarsi da solo. Pioli ne è consapevole, sa che non può più posticipare il definitivo lancio del grande investimento estivo anche perché in questo momento ha perso le prestazioni dei titolari. Il motivo per cui De Ketelaere non giocava più di tanto, insomma, non c’è più. Può sembrare un controsenso ma soprattutto quando non arrivano i risultati, una società come il Milan deve creare valore. Così il belga al momento è favorito sulla trequarti al posto di Brahim Diaz. Se la gioca con Krunic, alternativa più prudente. Pioli aveva in mente un passaggio al 4-3-3 ma, avendo perso Bennacer, ha rinunciato: manca il regista. Visto che la sterzata tattica non è fattibile, il tecnico prova a dare una svolta emotiva e il belga può essere la carta giusta: sta capendo che il tempo nel calcio italiano è tiranno, anche al Milan che si distingue per la pazienza verso i giovani. De Ketelaere ha giocato solo una partita per intero: 120’ contro il Torino in Coppa Italia. Non ha lasciato il segno (un solo assist in stagione, il 27 agosto al Bologna, e zero reti) ma va anche detto che non ha mai avuto continuità d’impiego. Solo sei volte in A ha cominciato da titolare e in tutte è stato sostituito prima della fine. Domani è un altro giorno e il giorno di un altro derby. Chissà se anche di un’altra vita per i belgi di Milano.

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