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Napoli, Spalletti fulmina il giornalista: "Che caz*** dico?"

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La classifica del Napoli assomiglia sempre di più a un conto alla rovescia verso uno scudetto clamoroso. A tenere sulla corda un ambiente che potrebbe lasciarsi prendere dall'esaltazione e dalla festa anticipata ci pensa però Luciano Spalletti, insolitamente moderato nella gestione quotidiana del lavoro di campo ma assolutamente sopra le righe fuori. Sia quando riprende qualche piccolo tifoso che ha preferito saltare la scuola pur di vedere i propri beniamini sia quando c'è da tirare le orecchie a qualche giornalista. 

 

 


Domenica, alle 12.30, va in scena l'anticipo Spezia-Napoli, classico testa-coda (i liguri sono 17esimi in classifica a 18 punti, ben 35 in meno degli azzurri ma 5 in più sul Verona terz'ultimo). Spalletti, in conferenza stampa, predica prudenza perché "i risultati sono capaci di scrivere la storia per cui, bisogna continuare a farli fino alla fine del campionato. Ci sono delle squadre forti, in grandissima salute tipo l’Atalanta, anche se sono a dei punti di differenza". Per la precisione, 15. Qualcuno dei presenti mugugna e la frase, forse un po' irridente, arriva alle orecchie del mister che si interrompe, lancia uno sguardo fulminante e spiega: "Nonostante che lui faccia così... - spiega riferendosi un cronista in sala - Lui... Ma così 'Che ca***o dice?''. Dico quello che mi pare, quello che penso e assomiglia a una realtà perché all’inizio si diceva che questo non poteva avvenire ed è avvenuto. Ci sono cose che se non ti fai trovare pronto e attento... Per quanto riguarda il comportamento e la totale disponibilità della professionalità e dell’attenzione durante le partite e gli allenamenti rischi di rimanerci male".

 

 

 

"Nessuno di noi - ricorda il mago di Certaldo mettendo in guardia l'ambiente - all'inizio diceva che avremmo avuto 50 punti al girone d'andata, per cui bisogna fare in modo di farci trovare pronti, combattere il fatto che un'altra squadra possa fare altrettanto. Di strada ce n'è ancora tantissima e ci sono 54 punti a disposizione. I calciatori - conclude - seguono le indicazioni dell'allenatore, e l'incitamento della curva, se manca qualche componente è difficile. Lo dicevamo della personalità: a volte si passa da cog***i per guadagnarci dopo, anche quando devi avere una reazione per forza altrimenti sei considerato meno di quello che sei in realtà".

 

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