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Enzo Fernandez, l'ira di Rui Costa: "Non piangerò per lui"

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Un addio che fa male, arrivato a fine mercato per l’offerta irrinunciabile del Chelsea. Enzo Fernandez, campione a dicembre con l’Argentina, vola dal Benfica al Blues, che hanno pagato la clausola di 120 milioni di euro, trasferimento che lo rende il calciatore più costoso di sempre in Premier League. Il dirigente del club portoghese, l’ex Milan Manuel Rui Costa, ha ammesso di aver fatto di tutto insieme al resto della dirigenza per far sì che il centrocampista rimanesse, anche raggiungendo un accordo con il Chelsea, ma alla fine la volontà del ragazzo è stata fondamentale. Ai microfoni della televisione ufficiale della società biancorossa, il patron ha rivelato: "È stato fatto di tutto perché questa cessione non avvenisse. Sono triste che se ne sia andato, ma con la coscienza pulita di aver fatto del mio meglio per il Benfica. Abbiamo cercato di non cederlo a metà stagione. Ma ha mostrato la volontà di non restare".

 

 

Rui Costa: “Volontà del calciatore di andare è stata decisiva”
Il Benfica, pur comprendendo la volontà del calciatore di andare al Chelsea per percepire uno stipendio più alto, aveva pensato alla possibilità di un accordo con i Blues che permettesse la permanenza del sudamericano fino in estate. Ma di fronte ai continui rifiuti da parte del diretto interessato, i portoghesi si sono messi l'anima in pace: "Non ha mostrato impegno per il Benfica. Ho pensato che non potesse più giocare per il Benfica — tuona Rui Costa in conferenza stampa — Sin dall'inizio abbiamo temuto che qualcuno tirasse in ballo il valore della clausola. Ogni volta che il Chelsea si è avvicinato, ha dimostrato di non voler restare. L'aumento di stipendio è stato discusso, la proposta è stata fatta. Ma metà della proposta di stipendio del Chelsea era irrealizzabile per noi”.

 

 

Rui Costa: “Perso un grande giocatore, ma non piangerò per chi non vuole rappresentare il Benfica”
E ancora: “Abbiamo cercato di spiegarglielo, è un giocatore straordinario. Avrebbe perso valore al Benfica fino alla fine della stagione? Affatto. Sarebbero spuntati molti altri "Chelsea". Non ho il minimo dubbio. Ma capisco anche che il giocatore voglia accontentarsi subito, temendo di perdere una proposta che considererebbe enorme”. La conclusione del presidente del Benfica è stata poi durissima: "Da tifoso non volevo più questo giocatore, anche da allenatore e non sarebbe potuto più entrare negli spogliatoi — conclude l’ex Milan — Non serve battersi il petto poi. È stato allora che ho preso la decisione di vendere. Abbiamo perso un grande giocatore, ma non piangerò per un giocatore che non vuole rappresentare il Benfica. Non piangere per i giocatori che non vogliono essere qui. Sono cresciuto in questo club e mi è stato detto di onorare la maglia, altrimenti dov'è la frase ‘vogliamo solo giocatori che onorano la maglia'?".

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