Milan, sfogo di Criscitiello: "Mi insultavate, ma resta una sola strada"
Tanto Milan, di questo scrive il giornalista Michele Criscitiello nel suo editoriale. Il tema sono le critiche rivolte al giornalista quando un mese fa parlava di possibile crisi del Milan, poi arrivata dopo la iellata sfida di San Siro contro la Roma (i due gol rimontati nei minuti finali). “Esattamente un mese fa lanciammo l'allarme in diretta su Sportitalia — scrive Criscitiello — Non erano accuse al Milan ma semplici critiche. Siamo stati contattati ma soprattutto insultati da mezzo mondo rossonero. Dopo quel nostro "attacco" il Milan è stato eliminato in Coppa Italia, ha fatto una figuraccia a Lecce, ha perso malissimo il derby di Supercoppa, ha preso 4 schiaffi a Roma dalla Lazio e addirittura 5 dal piccolo Sassuolo che nelle ultime 8 giornate aveva fatto solo 4 gol”.
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Criscitiello sul Milan: “Mercato fallimentare, servivano giocatori pronti ad alzare l’asticella"
Criscitiello poi prosegue nella sua analisi: “Pioli ha le sue colpe ma dopo un'annata, come quella scorsa, dove diciamoci senza problemi che è stato un miracolo più unico che raro, Maldini e Massara dovevano avere il buon senso di capire che i miracoli accadono una volta sola — le parole scritte dal giornalista — Qui nasce tutto il caos. Il Milan non ha sfruttato nulla dello scudetto vinto. Aveva bisogno di giocatori pronti e di alzare l'asticella. Invece ha continuato a prendere giovani sconosciuti ma, a questo giro, i dirigenti milanisti li hanno cannati tutti. La squadra costruita in estate è stata tutta sbagliata. Pioli ha perso la bacchetta magica e i calciatori si sono rotti anche tra di loro”.
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Criscitiello: “Milan spento, Pioli non è un fenomeno da guidarla senza chiavi”
Per poi concludere: “Il Milan è spento e l'allenatore sicuramente non è un fenomeno da poterla guidare senza avere le chiavi di accensione. Manca un giorno alla chiusura del calciomercato e l'acquisto di Zaniolo, per mille ragioni, diventa quasi obbligatorio”. Acquisto poi non arrivato, dato che sia i rossoneri, che l’Inter e la Juve hanno deciso di non operare sul mercato invernale in questa finestra di mercato. Il centrocampista è alla fine rimasto in giallorosso, valutando di fare causa per mobbing alla sua Roma: un rapporto destinato a finire malissimo.