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Gianluca Vialli, il retroscena di Fabio Caressa: "In mutande sul tavolo..."

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Dall’ultimo libro di Fabio Caressa è possibile estrarre alcuni passaggi interessanti su Gianluca Vialli. A partire da un aneddoto risalente al Mondiale americano: “Ho visto Vialli ballare in mutande su un tavolo al ristorante Baraonda di New York nel 1994 quando con Massimo Mauro collaborava al 'Processo di Biscardi’”. Vialli infatti a quella rassegna mondiale non prese parte da calciatore. 

 

 

“Sacchi lo aveva lasciato a casa dopo un infortunio e qualche incomprensione”, ricorda Caressa nel suo libro. Ma non è finita qui, perché il giornalista di Sky Sport ha aggiunto altri dettagli su quella risata newyorkese in compagnia di Vialli: “Uno spogliarellista era l’attrazione di un addio al nubilato al tavolo accanto e, malauguratamente per lui, dopo averlo riconosciuto, lo sfidò a una specie di gara su chi avesse il fisico più bello. A giudicare dagli applausi della futura sposa vinse Luca a mani basse”. 

 

 

Tornando all’attualità, Caressa su Instagram si è mostrato visibilmente commosso e ha speso alcune parole per ricordare l’amico venuto a mancare a causa di un tumore al pancreas: “Vialli mi ha insegnato un sacco di cose che portavano al risultato perché poi per lui quello che contava era ottenere un risultato, fossero investimenti, lavoro o questioni familiari. C’è una frase che spiega un po’ chi era Luca. Lui amava dire che nella vita è meglio avere un cachemire che 5 maglioni brutti”. 

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