Inter, "classifica falsata": l'errore imperdonabile dell'arbitro
Ci sono due piani di ragionamento per parlare del momento dell'Inter. Il primo riguarda il campo: i nerazzurri prendono troppi gol (ovvietà), si distraggono imperdonabilmente quando la partita è meno "di cartello" (ovvietà), stanno aspettando con ansia crescente che il pessimo Lukaku di Monza torni a dare segnali (ovvietà), pagano in maniera devastante la zavorra accumulata in un inizio di stagione inaccettabile (ovvietà), a centrocampo non possono fare meno dei loro titolari (ovvietà) e, insomma, sono tutto tranne che una squadra perfetta. E tutte queste cose vanno dette ad alta voce e pesano nel giudizio di questo girone d'andata non sufficiente.
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Poi c'è l'altra faccenda. L'errore dell'arbitro Juan Luca Sacchi di Macerata è grave, gravissimo(ovvietà) esposta totalmente il giudizio su Inzaghi e i suoi ragazzi. Se Juan non avesse scritto "scuola" con la "Q" (di questo si tratta), oggi parleremmo della bella Inter a misura di Simone che, sì, prende troppi gol ma funziona che è un piacere e bla bla bla. E invece no, Sacchi l'ha fatta grossa e si iscrive al club dei Serra (Milan-Spezia) e dei Marcenaro (Juve-Salernitana), ovvero dei fischietti che con topiche oggettive sbilanciano opinioni e, soprattutto, classifiche. «Succede», direte, ed è vero, ma il var esiste da un lustro e il var è il "tranquillante" che dovrebbe far pensare agli arbitri «ok, attendo in serenità». E invece no, non attendono, e trasformano certi sfondoni in bocconi indigeribili.
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