Gianluca Vialli a Cremona, "solo qualche mese fa...": un racconto straziante
"La malattia? Vialli l'ha presa con grande coraggio e lucidità. Ha anche raccontato questa sfida in un libro, che mi mandò”. Racconta così professor Alessandro Zerbi, responsabile dell'unità operativa di chirurgia pancreatica all'Humanitas di Milano, a La Gazzetta dello Sport, quando, nel 2017, rimosse il cancro nel pancreas di Vialli: "L’intervento era andato tecnicamente bene, tanto è vero che Vialli è tornato a casa dopo pochi giorni anche grazie al suo fisico allenato — prosegue il chirurgo —. Le cure post-operatorie sono state eseguite a Londra, dove abitava. Purtroppo si trattava di una neoplasia particolarmente aggressiva e, come tutti i tumori, poteva ripresentarsi".
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Il chirurgo: “Tumore più aggressivo di altri”
Un tumore troppo aggressivo, tanto che le statistiche ci dicono che solo l’8% delle persone sopravvivono a cinque anni dall’intervento: "Il tumore è biologicamente più aggressivo di altri, inoltre la sua sede anatomica profonda nell’addome e il fatto che sia sprovvisto di una capsula fa sì che le cellule tumorali pancreatiche possano diffondersi nell’organismo precocemente — chiude il medico —. A questo si aggiunga la difficoltà della diagnosi, che il più delle volte è tardiva in mancanza di sintomi precoci. La ricerca scientifica sta andando avanti per migliorare la prognosi della malattia e la diagnosi e, negli ultimi anni, stiamo registrando progressi tangibili".
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Il ricordo della politica di Giuseppe Conte ed Enrico Letta
Anche il mondo della politica ha ricordato Gianluca Vialli, una volta arrivata la notizia della sua morte: “'Non ti devi dare delle arie, devi ascoltare di più e parlare di meno, migliorare ogni giorno, devi aiutare gli altri. Secondo me questo è un po’ il segreto della felicità’. Con queste parole Gianluca Vialli ha affrontato i mesi più duri della sua vita, sfidando la malattia come gli avversari sul campo, con forza, tenacia, passione. Ci lascia prodezze e gioie sportive indimenticabili, ci lascia un grande esempio fuori dal campo. Ciao Gianluca". Ricorda così l’ex premier pentastellato Giuseppe Conte l’ex bomber di Samp e Juve Gianluca Vialli, sconfitto nel giorno dell’Epifania dal maledetto tumore al pancreas. E ancora: “Che grande tristezza. È una parte di tutti noi che se ne va oggi. Classe, passione ed eleganza. Come sempre lo abbiamo ammirato", ha scritto in ricordo di Vialli il segretario uscente del Partito Democratico, Enrico Letta.
Cabrini: “Cresciuti insieme, evidente il suo amore per Cremona”
Ma chi lo ha ricordato è anche un altro bianconero, Antonio Cabrini: “Io penso che l’amore per la nostra terra fosse la caratteristica più evidente — ricorda in un’intervista con Il Giorno —. Siamo entrambi cresciuti nel settore giovanile della Cremonese, dove i valori umani sono più importanti di quelli tecnici e lui, a testimonianza del rapporto profondo che ancora mantiene con il club, solo qualche mese fa era tornato in tribuna allo Zini per vedere Cremonese-Sassuolo ricevendo una standing ovation dal pubblico, che lo aveva notato solo all’ultimo. Cremona riconosce i propri beniamini ed è per questo che ogni volta che torna a casa è così amato da tifosi e non solo”.
Gravina: “Confortato da quello che ha fatto per il calcio italiano”
Nel prossimo turno di campionato, così, si terrà un minuto di silenzio in tutti i campi di Serie A. Nel frattempo, anche il presidente della Figc ricorda Gabriele Gravina: “Sono profondamente addolorato, ho sperato fino all’ultimo che riuscisse a compiere un altro miracolo, eppure mi conforta la certezza che quello che ha fatto per il calcio italiano e la maglia azzurra non sarà mai dimenticato — ricorda — Senza giri di parole: Gianluca era una splendida persona e lascia un vuoto incolmabile, in Nazionale e in tutti coloro che ne hanno apprezzato le straordinarie qualità umane”.