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Pelè, "contratto già firmato": stava per giocare con il club italiano

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"Ricordo perfettamente che avevamo preso Pelé per la stagione 1958-1959. Papà scattò subito e se lo assicurò, anticipando altre società interessate. Contratto regolare, firmato e solo da depositare”. Poi però tutto non andò per il meglio, e Pelé rimase in Brasile. Così racconta Massimo Moratti alla Gazzetta dello Sport: bastò un sussurro che in poco tempo si trasformò in passaparola tambureggiante. Non lo avrebbero mai lasciato andare. "Non era più un affare calcistico ma un caso di coscienza e così papà stracciò quel contratto — dice ancora l’ex presidente del club del Biscione — A malincuore acconsentì alla richiesta del presidente del Santos che era molto preoccupato per la sua incolumità…”.

 

 

 

Quando Pelé poteva andare al Milan, che scelse Amarildo

L’Inter, ma anche il Milan, provò ad acquistare Pelé, in quel caso la vicenda prese una piega differente. Ne parlò lo stesso O Rey in un intervento alla ‘Rosea': "Avrei potuto venire a giocare anche nel Milan", disse. Ai Mondiali del '62 Amarildo si piazzò al centro della scena approfittando di un infortunio della Perla Nera e allora il ‘diavolo' cambiò idea e scelse il compagno della Seleçao”. Sliding doors, quel che poteva essere e non è stato perché la sorte così ha voluto. 

 

L’offerta pazza della Juve, non andata in porto

Ci provò anche la Juventus a portare Pelé in Italia. Un post dell'ex campione che risale al trasferimento di Cristiano Ronaldo in bianconero svelò quello che pochi sapevano. "In bocca al lupo, Cristiano, per la tua prima partita con la Juve — scrisse — Se le cose fossero andate diversamente, forse avrei giocato anche per la Vecchia Signora. Una sera del 1961, durante una cena, il proprietario della Fiat offrì al presidente della Santos FC un milione di dollari per ingaggiarmi! Però ho giocato solo con queste strisce".

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