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Luciano Moggi, sfogo all'assemblea Juve: "Qui dentro tutta Calciopoli"
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Lo show a sorpresa di Luciano Moggi all'assemblea dei soci della Juventus rischia di sconvolgere di nuovo il calcio italiano. L'ex dirigente bianconero, finito sul banco degli imputati nel 2006, si è presentato con un "regalino" di Natale in ritardo: "Qui c’è un cofanetto con una chiave. C’è dentro tutta Calciopoli". L'85enne ex direttore generale della Juve dal 1994 al 2006, periodo in cui il club ha vinto 7 scudetti (ultimi 2 sottratti dalla sentenza che ha segnato il mondo pallonaro) e una Champions League, ha voluto partecipare all'ultima assemblea presieduta dal presidente uscente Andrea Agnelli, ringraziandolo personalmente per i 9 scudetti vinti.
Condannato nel 2013 a 2 anni e 4 mesi (verdetto poi annullato senza rinvio dalla Cassazione per prescrizione dei reati), Moggi ha sostenuto l’innocenza del suo vecchio club: "Un epiteto che viene dato alla Juventus in questo momento è ‘vince perché ruba‘. Assurdo, la Juventus ha sempre vinto sul campo e non ha mai rubato niente a nessuno, forse hanno rubato qualcosa a noi – ha dichiarato -. Considerato che io sono uno abituato a vivere non a esistere, ancora combatto per Calciopoli perché siamo stati indicati come colpevoli di cose che hanno fatto altri". Il riferimento di Moggi è agli scudetti della Lazio (con la sconfitta decisiva della Juve sotto il diluvio di Perugia all'ultima partita) e della Roma (con la regola sugli extracomunitari e il caso Nakata, decisivo nel pareggio dei giallorossi a Torino), e all'Inter, con il caso dei passaporti che vide come protagonisti Recoba e il dirigente nerazzurro Oriali.
Moggi ha mostrato un oggetto all’assemblea e ha aggiunto: "Qui c’è un cofanetto con una chiave, abbiamo fatto molta fatica a farlo, ci abbiamo impiegato sei anni. C’è tutta Calciopoli. Se è vero che è stato riaperto il caso delle plusvalenze perché pensano di aver trovato cose nuove, dovrebbe essere riaperto Calciopoli che è una ferita che non si rimargina né per noi né per la Juve".
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