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Leo Messi vestito da emiro, disastro-Infantino: cosa recita il regolamento Fifa

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Un mantello che costa mille polemiche a Lionel Messi. Non è passato inosservato l'abbigliamento sfoggiato dal calciatore dell'Argentina durante i festeggiamenti per la vittoria in Qatar. Con tanto di Coppa del Mondo innalzata al cielo, Messi ha indossato sopra la divisa dell'Albiceleste il Bisht, uno dei più prestigiosi capi della cultura araba. Un indumento associato a regalità e ricchezza e finito al centro di un servizio di Striscia la Notizia. Il tg satirico ha ironizzato sull'accaduto paragonando il look del giocatore a quello di Jerry Calà nella pellicola Fratelli d'Italia. Eppure rideranno sicuramente meno Messi e la sua stessa squadra. Il motivo? Il mantello è illegale. Il regolamento della FIFA lo vieta espressamente.

 

 

Andando a spulciare la normativa della FIFA World Cup Qatar 2022 al comma 3 dell'articolo 4 dal titolo "Abbigliamento celebrativo", quello che riguarda il vestiario dei calciatori durante le premiazioni ufficiali e che rimanda all'articolo 27 dell'Equipment Regulation della FIFA, si legge chiaro e tondo: "Nelle Finali delle Competizioni FIFA, l'abbigliamento celebrativo può essere indossato sul campo di gioco solo dopo che si sono svolte le seguenti attività ufficiali FIFA (durante le quali la squadra deve indossare le maglie indossate durante la partita in questione): la consegna del trofeo; le fotografie ufficiali della FIFA; e le apparizioni sui media ufficiali".

 

 

E così viene spontaneo pensare che Messi, vestito dall'emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani sotto gli occhi del presidente della FIFA Gianni Infantino, abbia violato le regole. A pagarne le conseguenze in linea teorica dovrebbero essere Messi e la Federazione argentina. Ma la presenza di Infantino, boss Fifa, rende l'ipotesi del tutto improbabile. Nessuno ne pagherà le conseguenze. Si prende semplicemente atto che Infantino, con sorrisone stampato in faccia, ha violato le regole proprio di quella Fifa che presiede.

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