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Argentina, il mondiale oscuro dei campioni: una scomoda verità

Leonardo Iannacci
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Cosa ricorderemo di questa magnifica Argentina campione del mondo? Quale immagine resterà impressa nelle nostre rètine? Quella di Messi che solleva la Coppa del Mondo sfoggiando il "bishot" sulle spalle, ambito segno di riconoscimento in Qatar, il cui emiro Tamin bin Hamad Al Thani è (toh...) il proprietario sul PSG, ovvero è colui che versa ogni anno nelle tasche della Pulce d'Oro 35 milioni di euro. Ma non potremo mai staccarci da un'altra immagine, quella priapesca di Emiliano Martinez che sul podio mostra volgarmente al mondo il trofeo di miglior portiere del mondiale, appena ricevuto dalle mani di Infantino. Trofeo peraltro orrendo che simboleggia una manona guantata da portiere. Ebbene, il n.1 argentino si porta all'altezza del pube questo obbrobrio e lo sventola come fosse un enorme attrezzo da piacere. Roba da caserma, semmai ci fosse ancora la leva obbligatoria. Ignoto il destinatario dell'esibizione stile Rocco Siffredi: un giocatore francese? Il ct transalpino Dechamps che durante la partita aveva battibeccato con la panchina della Albiceleste? Oppure i tifosi venuti da Parigi dopo la sequenza dei rigori, per loro tragicomica?

«FRANCESI ARROGANTI»
«Quel gestaccio l'ho fatto perché i francesi arroganti mi fischiavano. E con me l'arroganza non funziona», ha spiegato El Dibu, soprannome fumettistico di "Rocco" Martinez. «Sono un tipo tranquillo a parte quando sale l'adrenalina. Me lo dice sempre mia moglie: in campo, a volte, sei un'altra persona».
Tra l'altro questo bel tomo di Martinez, durante i cinque rigori di Mbappè e compagni, è stato inquadrato più volte mentre prendeva in giro, provocando, i francesi prima di ogni tiro. L'arbitro polacco Marciniak lo ha anche ammonito quando ha allontanato il pallone dal dischetto prima che Tchouaméni calciasse. Il francese, distratto, ha sbagliato il fondamentale penalty. Fatto è che, nel corso del mondiale appena terminato, il porno-gestaccio di Martinez non è stato il primo episodio con un giocatore argentino finito nella bufera. Tutti ricordano la rissa da saloon andata in onda durante i quarti con l'Olanda.

Partita finita anch'essa ai rigori con alcuni giocatori argentini che, dopo la vittoria, hanno sbeffeggiato maleducatamente gli olandesi impietriti per il ko. E ancora: dopo Argentina-Messico il boxeur Canelo Alvarez si è scatenato sui social accusando Messi di aver pestacchiato, negli spogliatoio, una maglia verde che Leo si era scambiato con un avversario. Nuove accuse, stavolta musicali sono arrivate dopo la semifinale tra l'Albiceleste e la Croazia: festeggiando sotto la doccia, i giocatori di Scolari hanno intonato "Yo soy así, soy argentino" che significa "Sono così, sono argentino". Parole che hanno infastidito osservatori brasiliani e inglesi, secondo i quali la canzone richiamava addirittura antiche rivalità politiche. Per fortuna, a questo punto, che il mondiale qatariota è finito. E per fortuna che l'Argentina non ha incontrato sulla propria strada il Brasile o, peggio ancora, l'odiato Uruguay. Prendendo spunto proprio da "Rocco" Martinez, in quel caso sarebbero stati volatili per diabetici. 

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