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Argentina, lo sporco trucco del "Dibu" Martinez: come ha fregato i francesi

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Leo Messi sopra tutti nella vittoria del Mondiale argentino, ma non si può dire meno del ‘Dibu’ Emiliano Martinez, che con i suoi metodi plateali ha ipnotizzato Kingsley Coman e Aurélien Tchouaméni. Le azioni del 30enne di Buenos Aires facevano parte di una strategia diabolica per innervosire i tiratori francesi. Mentre Hugo Lloris era ancora impegnato nelle operazioni di sorteggio con l'arbitro Marciniak, si vede infatti il numero uno argentino dirigersi di corsa verso l'area di rigore designata per la lotteria dei rigori e, una volta arrivato il capitano transalpino, si comporta come se fosse il padrone di casa, accogliendolo con una stretta di mano facendo lo stesso poco dopo quando Kylian Mbappé, primo tiratore scelto dalla nazionale transalpina, si accinge a calciare il penalty.

La spiegazione di uno psicologo sul comportamento di Martinez
Geir Jordet, esperto di psicologia dello sport, ha sottolineato come nei comportamenti di Martinez, dietro questo suo essere accomodante, caloroso e rispettoso, gli serve a far abbassare la guardia agli avversari rendendoli più vulnerabili nel momento in cui metterà in pratica i suoi "giochetti mentali" più sporchi. Inoltre si nota come all'inizio il suo atteggiamento sia meno aggressivo e spavaldo sia nei confronti dell'arbitro che degli avversari, pur cercando comunque di disturbare la battuta del calcio di rigore (in occasione del primo rigore di Mbappé chiede infatti gentilmente all'arbitro di controllare il corretto posizionamento del pallone sul dischetto). 

Le due parte su Coman e Tchouaméni
Avendo visto che il direttore di gara polacco ha preso bene il suo appunto precedente, in occasione del secondo penalty francese Martinez aumenta l'intensità delle provocazioni costringendo di nuovo l'arbitro a verificare che Coman avesse posizionato la palla nel punto corretto più volte. Dopo aver disturbato il francese comincia anche il suo trash talking dicendo qualcosa all'avversario che sta per calciare. L'argentino a quel punto si tuffa dal lato giusto e intercetta la non irresistibile conclusione dell'ex juventino.

Dopo la parata si lascia andare ad un'esultanza plateale. A quel punto, il portiere può abbandonare le provocazioni sottili ed essere molto più esplicito nei tentativi di disturbare i tiratori francesi. Quando sul dischetto si presenta Tchouaméni, infatti, prima si impossessa del pallone portandoselo con sé, aizzando nel frattempo i tifosi argentini. Poi lo lancia verso il lato corto dell’area, obbligando il giocatore transalpino ad andarselo a prendere, per poi sbagliarlo. Da lì, la strada per l’Argentina sarà completamente in discesa, prima del rigore decisivo di Montiel.

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