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Mbappè sconfitto, ma il calcio ora è suo: l'altra verità sulla finale

Leonardo Iannacci
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È calato, nel modo più scoppiettante, il sipario su uno dei mondiali più controversi e strani della storia. L'unico disputato in autunno, l'ultimo a 32 squadre, il primo giocato nel deserto. Negli occhi di Mbappé, capocannoniere di Qatar 2022 (8 gol, due su rigore) ed eccezionale solista di una Francia che ha mancato il clamoroso bis mondiale pur avendo spremuto dai piedi magici del suo fuoriclasse la bellezza di otto gol, c'era tristezza e malinconia durate la premiazione finale.

 

 

Ma, a ben pensarci, il futuro è tutto nelle sue mani, il ragazzo campione nel 2018 in Russia, non ha ancora 24 anni (li compie domani) e il prossimo mondiale lo attende già con l'enfasi che spetta ai grandissimi. Nel 2026 non ci sarà più la Pulce argentina, il cui cammino magico si è concluso con la quadratura del cerchio che lo voleva eccelso ma non al livello di Maradona. Per Mbappé il futuro è adesso e, per questo, non deve essere malinconico malgrado sia l'unico giocatore dell'epopea calcistica ad aver segnato tre gol in una finale senza averla vinta. La prossima Coppa del Mondo tornerà a essere giocata in primavera, impegnerà la bellezza di 48 nazionali per volere di Infantino e sarà lunghissima: durerà 40 giorni, dal 25 maggio al 5 luglio, per un totale di 80 (!) partite.

 

 

Mbappé e la sua Francia, all'inseguimento del terzo mondiale mancato ieri tra le dune del Qatar, viaggeranno per i tre grandi stati nei quali si svolge la manifestazione: il Canada, gli Stati Uniti già ospitanti nel 1994 e il Messico, alla terza presenza dopo essere stati padroni di casa nel 1970 e nel 1986. Mbappé, in questi giorni, si prenda qualche giorno di relax, si faccia consolare dalla sua nuova fidanzata, la modella transgender Ines Rau, e pensi soltanto a una cosa: il presente è di Lionel Messi ma il futuro è dannatamente tutto suo. 

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