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Argentina, che bomba sul Mondiale: "Meglio di Dybala e Lautaro"

Giulia Stronati
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«Mi aspetto il successo dell'Argentina. È da tanto che non vinciamo un Mondiale. Sarebbe davvero bello succedesse: sia per tutto il popolo argentino sia per coronare la carriera di un campione straordinario come Messi, che merita di avere una Coppa del Mondo nella sua bacheca di campionissimo». Parola di Abel Balbo. L'ex attaccante della Seleccion ai Mondiali di Usa 1994 e Francia 1998, direttamente da La Plata dove allena l'Estudiantes, gioca per Libero la finale di Qatar 2022.

Che gara si aspetta?
«Sarà una finale tirata contro una rivale molto difficile da sfidare. La Francia è molto forte e con tanta qualità, forza fisica ed esperienza in tutti i reparti».

Cosa teme della squadra di Deschamps?
«Il loro saper giocar bene in tutte le maniere: sia in contropiede sia se devono fare la gara, sanno adattarsi a tutte le situazioni tattiche nel migliore dei modi e poi Mbappé...».

Prenderà lui l'eredità di Messi come numero uno al mondo?
«Kylian è in una forma straordinaria e ha già fatto cose incredibili a soli 23 anni. Ha tutto per essere il top dei prossimi anni».

Su cosa deve far leva l'Albiceleste per vincere la Coppa?
«L'Argentina può vincere di squadra: dobbiamo puntare sulla maggior determinazione, grinta e cattiveria agonistica. È il momento buono per prenderci il Mondiale».

Pronostico secco: chi decide la finale?
«Punto su una rete di un difensore su una palla ferma, scelgo Otamendi che sta facendo un Mondiale straordinario: gli manca solo il gol».

Dovesse vincere il Mondiale, Messi supererebbe Maradona?
«Non bisogna fare paragoni tra epoche diverse, sarebbe ingiusto. Leo è da 15 anni il miglior giocatore del mondo e vincendo il Mondiale eguaglierebbe Diego che l'ha conquistato nel 1986».

Tra i due chi è il numero uno di sempre?
«Non lo so perché ogni generazione fa storia a sè: la mia ti dirà sempre Diego, mentre mio figlio e i giovani scelgono Leo. Brutto fare paragoni, perché è ingiusto togliere meriti a Messi. Una cosa è certa...».

Quale?
«Negli ultimi 35 anni l'Argentina ha avuto i migliori giocatori della storia e insieme a loro tanti grandi talenti, eppure abbiamo vinto troppo poco per le potenzialità espresse». 

Differenze tra Messi e Maradona?
«Diego è entrato nel cuore di tutti gli argentini, andando al di lá del calcio: per noi quello che ha fatto nel 1986 contro gli inglesi è qualcosa che ha avuto un valore anche sociale e patriottico. I non argentini non possono capire. Maradona è il morto più presente tra i vivi: per noi Diego è sempre dappertutto, costantemente nei nostri pensieri». 

Lei è stato un grande numero 9: si aspettava il boom di Alvarez?
«Certamente perché Julian è un giocatore straordinario non da oggi, ma da 5 anni. Ero sicuro che facesse sfracelli anche al Mondiale. Da tempo dominava in Argentina: non capisco come le squadre italiane continuino a dormire sul mercato, lo potevano prendere un anno fa a 15 milioni...». 

Alvarez in Qatar ha panchinato due big "italiani" come Lautaro e Dybala.
«Julian è un fuoriclasse, molto più forte di Lautaro e Dybala. Purtroppo per i due è apparso sulla scena uno che è migliore di loro. Alvarez ha solo 21 anni ma una personalità e grinta da veterano. È un attaccante straordinario: qualità da bomber di razza abbinata a uno spirito di sacrificio per la squadra da mediano». 

Come si spiega le difficoltà mondiali di Lautaro? 
«A Lautaro non manca nulla. Avrebbe bisogno di un gol per prendere fiducia. Ha patito a livello psicologico il colpo subito dall'esplosione di Julian, che se l'è divorato nel Mondiale. Lautaro Martinez resta un grande attaccante e farà una bella carriera, ma Julian è superiore». 

E la Joya?
«Dybala fa la differenza nella Roma, è il migliore. Quando c'è lui, la squadra sale di livello. Nell'Argentina è chiuso da un certo Messi». 

Restando in tema di attaccanti: 9 gol nel torneo per entrambe le coppie Messi-Alvarez e Mbappè-Giroud. Quale si sposa meglio? 
«Oggisono alla pari. Tutti e 4 sono in uno stato di forma straordinaria. La cosa bella è che pur essendo diversi si combinano ottimamente». 

Uno sguardo alla Serie A: chi conquisterà lo scudetto?
«Visto che la mia Roma non è in grado di vincerlo, tifo per il Napoli: spero per possa tornare a vincere scudetto. Mi piace tantissimo Kvaratskhelia: è davvero molto forte».

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