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Mihajlovic, Mentana: "Guerriero? Sì, ma non dimentichiamo una cosa"

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"Guerriero, umano, lezioni di sofferenza: tutto vero. Ma non vorrei che si dimenticasse una cosa". Anche Enrico Mentana, grande tifoso dell'Inter, si è speso in un commosso ricordo per Sinisa Mihailovic, l'allenatore serbo scomparso venerdì a soli 53 anni, dopo una drammatica battaglia negli ultimi 3 contro la leucemia mieloide. Miha, che da giocatore ha brillato in Italia con Roma, Sampdoria, Lazio e proprio l'Inter, dove ha debuttato in panchina come secondo di Roberto Mancini, "è stato il più formidabile battitore di punizioni e angoli che si sia visto nel campionato italiano", ha sottolineato il direttore del TgLa7 su Facebook, non senza un tocco di ironia a stemperare il clima generale di dolore. 

 

 

 

E un commentatore ricorda i numeri sbalorditivi del serbo, che giovanissimo conquistò la Coppa dei Campioni con la Stella Rossa: "28 goal su punizione con palla inattiva. Attuale record inarrivabile. Dietro di lui campioni come Maradona , Platini e Del Piero...". Di lui si ricorda anche un evento più unico che raro: tre gol su punizione con la maglia della Lazio contro la sua ex squadra, la Samp, il 13 dicembre del 1998. E un gesto, quasi irridente: davanti alle provocazioni degli avversari in barriera che continuavano a spostargli indietro il pallone, Sinisa polemicamente consegnò loro la palla dicendogli "mettetevela dove volete". Alla fine calciò la palla 5 metri abbondanti più lontana dalla porta. E segnò. 

 

 

 

 

La camera ardente per Mihajlovic è stata allestita domenica in Campidoglio a Roma, aperta al pubblico dalle 10 alle 18. Si prevede un impressionante bagno di folla, anche perché come ha ricordato il presidente del Coni Giovanni Malagò "l'uomo ha superato il giocatore e il tecnico, già di per sé enorme". Oggi sono arrivate anche le prime, strazianti parole da parte della famiglia dopo il comunicato di venerdì. "Quando non sarai più parte di me, ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelle - ha scritto su Instagram la moglie Arianna -. Allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte". Le ha fatto eco una delle due figlie, Viktorija: "Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio. Il mio dura tuttora. Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio non già perché con quattr'occhi forse si vede di più. Con te le ho scese perché sapevo che di noi due le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue. Ti amo con tutto il mio cuore papà, anima pura, rara, orgoglio della mia vita, mio eroe, mio GRANDE amore. Ovunque tu sia io so amare fino a lì".
 

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