Argentina, Leo Messi perde la testa? La verità: prima dell'intervista...
"Cosa guardi, idiota? Vai, vai!”. È un Leo Messi nervoso quello del finale di partita contro l’Olanda. La sua Argentina ha appena battuto ai rigori la nazionale di Van Gaal, conquistando una soffertissima semifinale, ma la Pulce del Psg si è scagliato contro Wout Weghorst, che era fuori campo ma è stato rapidamente identificato come il destinatario dell'invettiva della Pulce. Lo stesso che venerdì scorso era subentrato a Depay nel finale dei tempi regolamentari ed aveva messo a segno la clamorosa doppietta che aveva riaperto il quarto di finale.
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Il giornalista: “La rabbia di Messi riguardava i rigori”
L'alterco con Weghorst era infatti iniziato ben prima che le telecamere riprendessero le sue parole "Dopo la partita litigavano tutti negli spogliatoi, non solo Messi – ha raccontato Esteban Edul, ovvero il giornalista che in quei concitati momenti reggeva il microfono davanti al fuoriclasse di Rosario – Van Dijk litigava con Otamendi. Sembrava un Lanus-Banfield o un Newell's-Rosario Central, ma è stato più emozionante perché erano delle star mondiali”. E ancora: "La rabbia di Messi riguardava soprattutto i calci di rigore, quando gli olandesi hanno cercato di ostacolare gli argentini – ha spiegato il giornalista – Il numero 19, Weghorst, lo stava aspettando nel tunnel. Si è avvicinato a Messi e gli ha chiesto la maglia. È lì che Leo ha iniziato a scaldarsi”.
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Il giornalista: “Leo non mi guardava per quanto era arrabbiato”
L'olandese non ha capito, “si è fermato e Messi lo stava insultando, molto di più prima dell'inizio dell'intervista durante la quale è stato un po' più tranquillo — ha concluso il giornalista — Leo non mi ha calcolato in nessun momento durante l'intervista. Era così surriscaldato che non mi guardava né ascoltava le mie domande. Gli ho chiesto del suo incredibile passaggio per Molina, lui mi parlava di van Gaal, della Fifa… non potevo chiedergli niente. Ad un certo punto, mentre eravamo in onda, gli ho detto: ‘Leo calmati' perché c'erano tante persone della FIFA e non sai mai cosa può succedere”.
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