Ferrari, può finire male: dopo Binotto... la profezia dell'ingegnere di Schumi
Gigi Mazzola può parlare con cognizione di causa della Ferrari e dei risultati deludenti, con l’ultima stagione che non ha mantenuto le premesse iniziali ed è finita con una cavalcata trionfale di Max Verstappen e della Red Bull. “Sinceramente io credo che la Ferrari da Gran Premio debba fare una rivoluzione”, ha dichiarato l’ingegnere ferrarese, che fino al 2009 è stato capo della squadra prove nonché coordinatore dello sviluppo ai tempi d’oro di Michael Schumacher.
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“La F1 sta cambiando - ha aggiunto nell’intervista a Il Giorno - c’è bisogno di una leadership autorevole, immersa nel mondo delle corse, perché ci vuole una figura che conosca la materia in ogni sfaccettatura”. Ma come si spiega la Ferrari che non vince più? “Ci sono tante concause, tanti fattori. Dal mio punto di vista, dopo l’addio di una figura carismatica come fu quella di Ross Brawn, ecco, a Maranello non c’è più stato un leader in grado di amalgamare le risorse umane disponibili. E attraverso gli anni è andato disperso un patrimonio di conoscenze”.
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Mazzola ha bocciato Mattia Binotto: “Anzitutto non doveva accettare il doppio ruolo, se fai il team principal non puoi anche essere il responsabile tecnico, sono competenze non sovrapponibili. E ha sbagliato la scelta di alcuni collaboratori. Le competenze umane sono determinanti. Quindi in Ferrari secondo me serve una rivoluzione filosofica, che metta al centro della struttura un capo autorevole che conosca le dinamiche di una vettura, che è una sinergia di componenti, dal telaio alla aerodinamica, dal motore alle gomme. E che sappia dare una mentalità vincente al gruppo di lavoro”.