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Qatar 2022, Brasile a valanga? "Chi è il vero segreto dei verdeoro"

Leonardo Iannacci
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Sipario sugli ottavi di finale. Rimangono otto piccoli indiani in lizza e i quarti di finale che iniziano venerdì con le sfide Croazia- Brasile e Olanda-Argentina daranno un ulteriore scossone a questo mondiale, indirizzandolo verso la finale pre-natalizia del 18 dicembre. Dopo l'abbuffata contro i modesti coreani, il Brasile è diventata la squadra favorita numero 1. Molti lo pensavano all'inizio, quasi tutti se ne sono convinti dopo aver visto i verdeoro divertire divertendosi, come impone il calcio bailado di quel paese da accostare sempre a immagini festose, come il carnevale, il samba, i colori accesi, l'allegria. I giocatori virtuosi non mancano nella Selecao: Neymar è il faraone ma Vinicius, sul quale Ancelotti giura nel suo Real, ci sembra la novità più fresca di questa squadra che poggia su una difesa arcigna sostenuta, anche moralmente, da due corazzieri del calibro di Thiago Silva e Dani Alves (77 anni in due).

Pochi, tuttavia, nominano il ct della Selecao, quel Tite che è un personaggio vero: 61enne, di origini mantovane e figlio tattico di Fabio Capello, guadagna tre milioni di dollari all'anno ed è soprannominato Il Professore. Laureato in scienze motorie, legge Amado e Pessoa ed è considerato un intellettuale. Ha il figlio Mathias come vice e, ai tempi del Corinthias, ha vinto e stravinto. Con i giocatori della Selecao tiene un rapporto curioso: ha vietato i cellulari ma ha permesso la caipirinha. Vive questo mondiale qatariota con equilibrio malgrado sappia di essere sul filo del rasoio: o vince oppure verrà licenziato malamente. Come accadde a Telè Santana (ko nel 1982 e nel 1986). Non perde una partita dal 10 luglio 2021, finale di Coppa America, al Maracanà, contro l'Argentina di Messi. E in semifinale potrebbe ritrovare proprio la Pulce. Altri dettagli di questi giorni mondiali del Professore? Allena, anche i rumorosi giornalisti carioca, ha sempre Pelè nel cuore e nell'anima e, sul comodino, tiene "I padroni della terra" di Jorge Amado. Soltanto un caso, quel titolo?

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