Leao, la bordata di Pioli: "Per diventare un campione..."
“Giroud? È in un momento psicofisico ottimale, aveva grande entusiasmo per questa competizione e si sta confermando come il grande giocatore che è. Mi auguro che lui e Theo continuino così, sono molto contento per loro”. Commenta così a Sky Sport Stefano Pioli, dedicando una parola ai suoi due calciatori francesi che tanto bene stanno facendo nel Mondiale. Olivier ha segnato un’altra rete nel 3-1 alla Polonia, Hernandez si è comportato bene sulla fascia mancina. Sempre su Giroud: “Mi sono bastate un paio di videochiamate con lui per convincermi, prima che arrivasse da noi — ha raccontato il tecnico del Milan — Aveva sempre inciso nelle squadre in cui aveva giocato, non solo con i gol, ma anche con gli assist e il lavoro per i compagni. Ero sicuro che il club avesse preso un giocatore molto forte”.
Pioli su Leao: “Magari posso dirgli una frase per farlo restare con noi”
Ancora su Giroud: “È un ragazzo splendido, molto motivato e determinato, raccoglie in sé tutte le caratteristiche da leader di una squadra. Se preferirei che tornasse prima? Credo sia molto più facile allenare giocatori contenti e soddisfatti che dover rimotivare giocatori delusi. Kjaer ad esempio è tornato deluso, la sua Danimarca aveva altre aspettative. Gli ci vorrà un po' per sistemarsi”. Poi il tema è andato su Rafa Leao: “L'ho sentito, sta bene ed è contento per la sua nazionale. Non abbiamo parlato del suo minutaggio, anche perché il Portogallo ha tanta qualità, specialmente in avanti”. Poi una frase sibillina: “Magari posso sfruttare questa cosa per convincerlo a rimanere ancora con noi... Se lo vedi in allenamento capisci subito il potenziale incredibile che ha, unisce tecnica e velocità”.
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Pioli: “Leao deve ancora fare un salto per diventare campione”
Su Leao, Pioli ha concluso: “Ha dovuto svilupparsi, rapportarsi a una realtà con altre pressioni rispetto a quella del Lille. Ci è voluto un po' e credo che debba fare ancora un salto per diventare il campione che può diventare — le sue parole — A volte gli chiediamo di stare largo coi piedi sulla linea per poter andare in campo aperto, altre lo accentriamo un po' di più, altre ancora si abbassa troppo, perché se non tocca la palla per un po va a cercarsela abbassandosi e lì può diventare pericoloso... per noi però. Vorrei che andasse dentro l'area con più continuità e più determinazione, ma se pensiamo a com'era due anni fa ha avuto un progresso incredibile, anche se non ha il bagaglio completo che può avere uno con più esperienza”.
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