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Lukaku, crisi di nervi: lacrime, pugni, panchina sfasciata

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Un’eliminazione che fa male, anzi malissimo. Il Belgio esce malamente dal girone del Mondiale, e dice addio ai sogni iridati di inseguire la Coppa del Mondo. E Romelu Lukaku, che sperava di giocare tutte le partite del girone, è uno dei protagonisti amari. Alla fine, forse, aveva ragione capitan Kevin De Bruyne che aveva scoperchiato il problema: il meglio era stato già dato 4 anni fa. Parole che avevano creato malumore all’interno dello spogliatoio dove i rapporti non sono idilliaci: tra De Bruyne e Thibaut Courtois, ma anche tra lo stesso Lukaku e Michy Batshuay. Così come tra Eden Hazard e Leandro Trossard.

 

 

 

Lukaku, che disperazione: si sfoga sulla povera panchina…

Alla fine, è 0-0 contro la Croazia, che ha chiuso il girone da seconda dietro al Marocco. In patria la delusione è stata cocente, ancor più degli stessi giocatori in campo. Vedasi proprio il già citato Lukaku, in lacrime e disperato al termine della gara. Almeno quattro occasioni da gol fallite in modo imbarazzante, per un bomber che è apparso del tutto irriconoscibile e alla fine è crollato sotto il peso delle responsabilità e della pressione, consapevole di quanto accaduto.

 

 

 

Uscendo dal terreno di gioco, coprendosi il volto con la maglia della Nazionale e consolato da Thierry Henry mentre il Belgio salutava il Mondiale. Frustrazione e rabbia, esplose in un furioso colpo dato alla panchina, che racchiude la conclusione di tutto e lascerà per sempre un'amarissima fotografia di sé e del Belgio.

 

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