Qatar 2022, minacciati i giocatori iraniani: "Tortureremo le vostre famiglie"
La partita di questa sera tra Iran e Stati Uniti non sarà solo un match di calcio. No, al Mondiale scende in campo la geopolitica e ancora una volta i diritti umani. Da decenni Washington è in continua lotta contro il regime delle ayatollah iraniane e ora che dalle parti di Teheran soffia il vento della rivolta, la sfida con gli Stati Uniti ha una altro significato. Da un lato la più grande democrazia del mondo, dall'altro un Paese che dagli anni Settanta deve piegarsi alla legge coranica. E su questa partita di calcio c'è l'ombra delle minacce ricevute dai giocatori proprio dal regime di Teheran prima della partita che si disputerà questa sera.
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Secondo quanto riferito dalla Cnn, "le famiglie dei giocatori della squadra di calcio iraniana ai Mondiali in Qatar sono state minacciate di arresto e tortura se i giocatori non si comporteranno bene prima della partita contro gli Stati Uniti", in programma oggi e cruciale per i verdetti del Gruppo B", afferma l'emittente americana citando una fonte interna del torneo. Carlos Queiroz, l'allenatore portoghese della nazionale iraniana, ha incontrato separatamente gli ufficiali delle Guardie rivoluzionarie in seguito alle loro minacce ai giocatori e alle loro famiglie, ha riferito la fonte affermando di non conoscere il contenuto di questa presunta conversazione.
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Queiroz ha dichiarato che i giocatori iraniani possono protestare ai Mondiali, ma solo nell'ambito dei regolamenti FIFA. "Nell'ultima partita contro il Galles, il regime ha inviato centinaia di finti sostenitori per creare un falso senso di sostegno e favore tra i tifosi. Per la prossima partita contro gli Stati Uniti, il regime ha in programma di aumentare significativamente il numero di finti sostenitori a migliaia", ha concluso interna coinvolta nella sicurezza del torneo. Insomma quella di questa sera non sarà la solita partita...