Italia nel segno del Grifo: una doppietta per battere l'Albania
Gol ed emozioni, pali e traverse, debutti e paura. L'Italia prova a dimenticare Qatar 2022 battendo 3-1 l'Albania in un amichevole utile per sperimentare e per testare volti nuovi di una Nazionale destinata inevitabilmente a volgere il proprio sguardo più in là, all'Europeo 2024 e alle qualificazioni che inizieranno a marzo dell'anno nuovo. In tal senso buoni segnali sono arrivati da Grifo, mattatore con una doppietta, e da Zaniolo, mina vagante in attacco e determinato a lasciare il segno. Raspadori ha confermato il proprio feeling con l'azzurro e non ha fatto rimpiangere Immobile, legando bene con i compagni e con gli esterni d'attacco. Dal tridente sono arrivate le indicazioni migliori in una gara in cui gli azzurri si sono ritrovati sotto dopo la zuccata vincente di Ismajli. Mancini può essere soddisfatto e guarda nel frattempo al futuro, facendo debuttare Pinamonti e Fagioli oltre che il baby 2006 Pafundi, in campo per una manciata di minuti al pari di Chiesa, al rientro dopo il lungo stop per l'infortunio al legamento crociato del gennaio scorso. Tra la meglio gioventù italiana non va dimenticato poi Scalvini, 18enne in campo con i veterani Di Lorenzo e Bonucci, mai in affanno e sempre attento. Unica nota negativa in una serata che fa ben sperare per l'Italia l'infortunio subìto a fine primo tempo da Tonali, caduto rovinosamente in uno scontro in mezzo al campo e uscito in barella dopo aver picchiato la testa e la spalla. Tanta paura ma, stando alle prime indicazioni dello staff medico azzurro, niente di grave.
L'Italia nonostante un inizio arrembante si ritrova subito sotto, con un gol tutto 'empolese': punizione velenosa di Bajrami e colpo di testa vincente di Ismajli. Gli ospiti non si scompongono e nel giro di pochi minuti rimettono le cose a posto: Grifo crossa in mezzo per l'inserimento letale sul primo palo di Di Lorenzo, che da distanza ravvicinata insacca; quattro minuti più tardi l'attaccante del Friburgo firma il sorpasso con un rigore in movimento su splendido assist di Raspadori, bravo a creare superiorità numerica con un dribbling su Kumbulla e il passaggio risolutivo per il compagno. Zaniolo è l'altra arma in più dell'Italia, con il suo dinamismo e la sua velocità che mette costantemente in difficoltà i padroni di casa. Il centrocampista offensivo della Roma, particolarmente a suo agio nello stadio che qualche mese fa ha regalato ai giallorossi la Conference League, va vicino al gol al 24' con un pallonetto alto su lancio di Dimarco e ancor più in chiusura di frazione con un rasoterra che si stampa sul palo.
Nella ripresa i ragazzi di Mancini, privi di Tonali sostituito da Ricci, subiscono il ritorno dell'Albania. Aggressiva e pericolosa in contropiede (Meret salva dopo pochi minuti su Kumbulla) e sfortunata all'8' quando Ozuni da fuori trova la traiettoria giusta ma centra la traversa. Non che l'Italia sia in difetto nel conto dei legni, visto che poco prima del tiro della punta albanese ancora lo scatenato Grifo aveva centrato la traversa con una conclusione dal limite dell'area. Proprio nel momento migliore dell'undici di Reja però gli azzurri chiudono definitivamente la partita. Zaniolo tocca per Verratti, il cui suggerimento all'indietro viene sporcato dalla difesa ma raccolto dall'onnipresente Grifo: l'esterno offensivo centra l'angolino giusto e regala un dolce epilogo all'Italia. Che nel finale accoglie nella famiglia azzurra anche Pinamonti, Pafundi e Fagioli. Giovani determinati dal futuro roseo. Perché se il Qatar è sfumato per sempre, la testa è già proiettata verso Euro 2024.