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Emanuele Filiberto vuole il Savoia: scoppia la bufera, chi fa infuriare

Alberto Busacca
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Il passato, in Italia, non passa mai. Ed è sempre un ottimo pretesto per litigare. Dopo una campagna elettorale tutta impostata (dalla sinistra) sul rischio di un ritorno del fascismo, dopo i litigi sul centenario della Marcia su Roma (28 ottobre), dopo le polemiche sull'anniversario della caduta del Muro di Berlino (9 novembre), questa volta si torna a parlare perfino del referendum tra monarchia e repubblica. Era il 2 giugno 1946. Ma per qualcuno la ferita sembra essere ancora aperta... Siamo a Torre Annunziata, paese di 40.065 abitanti in provincia di Napoli. Qui, tra le altre cose, c'è l'associazione calcio Savoia 1908, squadra locale che attualmente milita nel campionato di Eccellenza. Dopo una serie di difficoltà, però, ora qualcosa potrebbe cambiare. Per rilevare la società, infatti, si è fatto avanti nientemeno che Emanuele Filiberto di Savoia, discendente della casata reale. In fondo, visto il nome, questa squadra deve sempre averla sentita un po' sua. E i progetti sono molto ambiziosi: «In 3-4 anni punteremo al la serie C e poi al ritorno in B. Voglio farlo per la città e per i tifosi. E soprattutto mi rivolgo ai giovani: grazie allo sport possiamo dare un calcio alla malavita».

 

 

RISORGIMENTO
Tutti felici e contenti, quindi? Assolutamente no. Per ché, come detto, in Italia il passato non passa mai. E allorala discesa in campo di Emanuele Filiberto, come riporta to dal Mattino, ha scatenato subito un vero e proprio ve spaio. A non essere contento dell'arrivo dei Savoia è in primo luogo (e comprensibilmente) il Movimento Neo borbonico. Che va all'attacco: «Noi non vogliamo certa mente tirare in ballo i massa cri e i saccheggi del Risorgi mento, ma se Filiberto oggi è "famoso", è per quel cognome legato al Risorgimento e, pure se sappiamo che lui non è colpevole di fatti di oltre un secolo e mezzo fa, di certo potrebbe esserne consapevole e magari chiedere scusa a nome della famiglia, come non ha mai fatto». E ancora: «Del resto ci sarà un motivo se Torre Annunziata e il Sud fino al 1860 erano famosi per i primati positivi e dal 1860, dopo l'arrivo dei suoi antenati Savoia, diventano famosi per i primati negativi, in testa l'emigrazione giovanile sempre più drammatica. Questo dovrebbero ricordare gli amici tifosi torresi, quando prendono "una valigia di cartone" e partono, oppure sono costretti a prendere certe strade. Ben venga lo sport ma i giova ni hanno il diritto di sapere e di essere orgogliosi della loro storia, quella vera, che certa mente "il Filiberto" non vorrà raccontargli».

REFERENDUM
E dove c'è una polemica fuori tempo massimo, non può naturalmente mancare l'Anpi. La sezione locale dell'associazione dei partigiani, infatti, si è sfogata con un lungo post su Facebook: «Torre Annunziata fu una delle due città della provincia di Napoli a votare repubblica. Il Sud votò in massa monarchia e la Campania fu la regione d'Italia che diede, in termini assoluti, più voti alla monarchia. Ma Torre Annunziata, allora terra di lavoro, fu una eccezione e votò per la repubblica. Oggi Emanuele Filiberto di Savoia arriva a Torre Annunziata per "fare" calcio e magari strumentalizzare i dolori della nostra terra. È verissimo, Torre Annunziata ha un vitale bisogno di legalità e per questo ha bisogno di cittadini e cittadine, non di principi, principesse, sovrani, regine e soprattutto mai più sudditi». Tiè, così "il Filiberto" è sistemato. Giusto per ricordargli che in Italia il passato non passa mai, il calcio non è solamente un gioco e la situazione è sempre grave ma non seria...

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