Ilaria Barsacchi, il dramma della ginnasta: "38 chili sono troppi"
Si chiama Ilaria Barsacchi, ed è un’altra delle vittime di abusi e maltrattamenti verso ex ginnaste. Da nove a 16 anni ha dedicato la propria vita a quello sport, gareggiando in Serie A, prima di lasciare. Ora ha raccontato quello che le è capitato al Corriere della Sera. Adesso ha 22 anni e studia Lingue all’università, ha detto basta “a 15 anni, avevo già avuto una prima crisi e volevo mollare — ha raccontato —. Ho resistito un altro anno, ma l’ultimo periodo è stato un conto alla rovescia dei giorni che mancavano”. Una decisione arrivata perché “non riuscivo più a convivere col peso di chi mi giudicava grassa e mi chiedeva di dimagrire. Il mio rapporto col cibo stava diventando malato. Lì ho capito che l’unico modo per“salvarmi” era fare un passo indietro. E l’ho fatto”.
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“Mi abbuffavo, e avevo sensi di colpa”
Il rapporto con il cibo, fatto “di odio e amore — dice l’ex ginnasta —. Ho attraversato la fase del controllo ossessivo della quantità di calorie di ciascun alimento. Poi c’era il periodo in cui mi abbuffavo ed ero travolta dai sensi di colpa. Ho provato anche a vomitare. Per fortuna non ci sono riuscita”. Questo la condizionava anche in allenamento e in gara: “Non stavo più bene — prosegue al Corriere della sera Barsacchi —. Una volta avvertii un forte dolore al piede. Continuavano a ripetermi che il problema fosse il peso, e pesavo 38 kg. Dopo una gara, la peggiore di sempre, arrivò la prova che non era così: frattura da stress del metatarso. A occhio nudo non si vedeva nulla, ma dopo una risonanza la diagnosi fu chiara. Provai una strana felicità: non era colpa mia, c’era un problema vero”.
“Da quel giorno ho chiuso con la ginnastica”
Da quell’infortunio “mi fermai: avevo bisogno di terapie e riposo — aggiunge Barsacchi —. Durante quello stop arrivò il primo ciclo mestruale. Quando ripresi ad allenarmi si fermò. Tornò subito dopo aver smesso”. È allora che maturò la decisione di lasciare: “Sì, non ero più felice di fare qualcosa che avevo amato fino ad allora — conclude al Corsera —. Dal quel giorno, non ho voluto saperne più nulla. Non ho allenato, non ho guardato più gare, niente. È un capitolo chiuso”.