Bruscolotti, l'ex Napoli vittima di usura: choc, chi arrestano
C'e' anche l'ex capitano del Napoli Giuseppe Bruscolotti tra le vittime di usura del gruppo Baratto-Volpe, legato al cartello dell'Alleanza di Secondigliano, coinvolto negli 11 arresti odierni a Napoli. Bruscolotti, l'uomo che cedette la fascia a Diego Armando Maradona nelle stagioni di gloria del club azzurro nella seconda metà degli anni 80, insieme a diversi imprenditori aveva dovuto versare interessi fino al 40% per denaro avuto in prestito. Tra i destinatari delle misure cautelari c'è anche un militare dell'Arma: nei confronti del carabiniere si ipotizza il reato di corruzione.
Proprio in virtù del suo passato da capitano del Napoli, secondo gli inquirenti aveva diritto a un trattamento "di favore", se per così si può dire. Uno "sconto-cortesia" nell'ambito di uno spietato disegno criminale. All'ex difensore il gruppo Volpe del quartiere Fuorigrotta aveva applicato un tasso di usura al 20%, la metà del solito. Questo lo ha raccontato ai pm della Dda di Napoli il pentito Gennaro Carra che ha aiutato investigatori e inquirenti a arrestare boss e gregari. L'ex calciatore avrebbe chiesto alla famiglia malavitosa Volpe 65mila euro a fronte del quale avrebbe dovuto pagare, inizialmente 2.400-2.600 euro al mese, anche se successivamente la rata è stata portata a circa mille euro mensili.
"Ricordo che una volta vidi Peppe Bruscolotti, l'ex calciatore, capitano del Napoli, nel basso di Volpe Antonio - dice Carra - dinanzi a me Bruscolotti consegnò una busta al Volpe. Quando andò via Volpe aprì la busta e iniziò a contare del denaro. La somma era di 5.000 euro. Chiesi spiegazioni al Volpe e mi disse che aveva prestato 140mila euro a Bruscolotti e questi restituiva euro 5.000 al mese. Mi disse che Bruscolotti pagava il 20% di interessi. Non so se questi interessi dovevano essere computati sulla somma totale all'anno o al mese. Volpe mi disse anche che il prestito era servito al Bruscolotti per aprire un'agenzia di scommesse e commentai con il Volpe che il tasso di interesse praticato era benevolo, e il Volpe mi rispose che lo aveva fatto perché si trattava del capitano del Napoli".