Simone Inzaghi? La rabbia del mental-coach: "Materia per i miei legali"
Le parole di Simone Inzaghi orchestrate dal suo mental coach Sandro Corapi? Secondo La Gazzetta dello Sport, l’ex allenatore della Lazio non è solo nelle scelte comunicative. E anche la conferenza di venerdì – raccontano i bene informati – sarebbe frutto di una scelta comunicativa studiata a tavolino tra i due. Allora, Simone disse così prima della sfida persa contro la Roma dell’ex Mourinho: "Nel calcio contano vittorie e sconfitte, alzare i trofei come ho sempre fatto in questi 7 anni: dove alleno io aumentano i ricavi, diminuiscono le perdite e si vincono i trofei".
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Corapi smentisce l’articolo della Gazzetta
Una rivelazione che era stata commentata in maniera negativa da Fabio Capello martedì sera su Sky, sbagliandone tuttavia l'attribuzione, addossata al tecnico: "Errore madornale quello di Inzaghi di far sapere che ha un mental coach. Sei il leader del gruppo, che dovrebbero pensare i giocatori? Non puoi avere il mental coach, ma dai, sei tu che devi guidare il gruppo. E se ce l'hai, non dirlo”. La notizia, però, mercoledì è stata seccamente smentita dallo stesso Corapi: "In merito all'articolo pubblicato sulla Gazzetta dello Sport, ci tengo a precisare il genere di rapporto che intercorre tra me e Simone Inzaghi — ha sottolineato —. Trattasi di un rapporto che si è sviluppato nel corso degli anni, dai tempi in cui era l'allenatore della Lazio, ma che, in ogni caso, non era mai stato ufficializzato come si evince dall’articolo".
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Il mental coach: “Tutelerò la mia immagine nelle sedi competenti”
E ancora: “Ripeto, è falso e infondato – afferma Sandro Corapi – in quanto io da mesi non sento il mister Inzaghi, come d'altronde altri personaggi, in quanto molto impegnato nel lancio di un mio progetto internazionale relativo alla crescita personale e al Mental Coaching, che mi assorbe 14-16 ore al giorno”. Tutto questo per ribadire “la mia estraneità alle scelte comunicative del mister e che quanto affermato nell'articolo sarà preso in visione dai miei legali per tutelare la mia immagine presso le sedi competenti — ha concluso —. Mi dispiace in ogni caso vedere come il Mister venga preso di mira, ma sono sicuro, conoscendolo, che a queste critiche risponderà sul campo. L'importante è lasciarlo lavorare con tranquillità”.