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Juve, Bonucci massacrato dagli ultras: "Scene ridicole. Le gerarchie..."

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La capacità di unire due tifoserie, nel manifestare il proprio odio nei suoi confronti. Per Leonardo Bonucci e la sua Juve non è un gran momento: lontano dalla vetta in campionato, a rischio eliminazione nel Gruppo H in Champions League, dove Madama rischia di non entrare l’anno prossimo. Intanto, il difensore della Nazionale, tanto odiato anche dai tifosi del suo ex Milan, è stato criticato ancora una volta da quelli bianconeri, che addirittura si sono espressi in un comunicato recante frasi forti e decise: “Bonucci non è mai stato un leader, e mai lo sarà”.

La nota della Curva: “Se esistono gerarchie un motivo ci sarà”
Sarà ancora lo scotto per il passaggio di Leo dalla Juve al Milan nell’estate 2017 (tornato poi a Torino l’estate seguente), sarà un difensore in crisi insieme ai suoi compagni, con l’amato ex compagno Chiellini lontano, negli Usa. Ma Bonucci è finito di nuovo nel mirino della critica dei suoi tifosi, che esordiscono così nel comunicato: “Stiamo assistendo a scene che non comprendiamo e fanno sorridere, o meglio scene ridicole ideate da chi si erge a leader ma si comporta da vittima sacrificale". E ancora: “Se esistono scale gerarchiche un motivo ci sarà: un bravo soldato non è detto che sia un bravo condottiero”.

“Gruppo carico di negatività e negativo”
“Portare dei giocatori professionisti come vittime sacrificali a guardare la curva mentre li fischiano e insultano creando una legittimazione alla contestazione ad un mese dall'inizio della stagione è semplicemente assurdo — si legge ancora nel comunicato — Il risultato non può che essere la formazione di un gruppo debole e carico di negatività e vittimismo. Esattamente il contrario di ciò che serve nello sport soprattutto a questi livelli e in uno sport di squadra”. Poi la Curva prosegue: “Chissà questi giocatori con quale tramite parlano e chi gli dice di fare cose che esulano dalla loro professione e dal loro sapere. State facendo più male voi ai vostri compagni e alla squadra di ogni allenatore, preparatore e/o dirigente incapace”.

“Alcuni giocatori artefici di questa ‘porcheria’, vergognatevi”
"II ruolo degli Ultras (quelli veri) invece è di sostenere la squadra finché sarà possibile — è scritto ancora, duramente, nella nota — Per le contestazioni e le scuse, cari "scissionisti" c'è tempo a fine stagione oppure ci deve essere un input dall'interno. E se voi (alcuni giocatori) doveste essere gli artefici di sta "porcheria" vi dovreste vergognare, se invece lo state facendo per ignoranza o scopi personali: fermatevi e sappiate che state sbagliando modi, tempistica ed interlocutori. Se avessimo avuto qualcosa da dirvi lo avremmo fatto alla Continassa e guardandovi negli occhi come abbiamo sempre fatto in passato, non in campo davanti agli avversari con fischi e insulti rendendoci e rendendovi ridicoli e deboli”. 

“Giocatori, non prendetevi le colpe della dirigenza”
La nota degli ultras quindi finisce così: “Chi indossa la maglia della Juventus FC abbassa la testa solo davanti al suo popolo e non davanti a tutti, media compresi. Bastano gli sguardi dal campo alla curva, il saluto formale con la mano alzata invece che l'esultanza per capire che vi state scusando. Noi abbiamo sempre compreso sapendo che avreste reagito. E infine non prendetevi colpe che solo i dirigenti e il presidente incompetenti hanno e a cui dovranno rispondere. Sempre e solo per amore della maglia!".

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