Juve, Allegri appeso a un filo: la scelta di Andrea Agnelli
Il futuro di Massimiliano Allegri è più incerto che mai. Se tutta la dirigenza bianconera vorrebbe un suo esonero, il toscano al momento è protetto dal presidente Andrea Agnelli. Con la pausa per le Nazionali, Max tenterà di migliorare un organico impaurito e lontano dai risultati sperati in estate. Secondo la prima pagina sportiva del QS, però, sarà il Consiglio d’Amministrazione della Vecchia Signora, in programma venerdì, a stabilire il futuro dell’allenatore ex Milan. L'esonero è dunque un'ipotesi concreta, basata su dati e numeri. Andrea Agnelli e John Elkann vogliono lasciare al CdA una decisione così delicata, visto che saranno poi gli azionisti a dover far fronte all'incidenza economica dell’addio (che si aggirerebbe intorno ai 60 milioni di euro), considerando l'ingaggio e la sua durata.
Juve, non passare il girone significa perdite di 50 milioni di euro
Risultati e gioco mostrati dalla Juve nelle prime sette giornate di campionato si portano dietro anche grosse conseguenze sul piano economico. Senza dimenticare la Champions, dove la Juve è terza nel Gruppo H con zero punti insieme al Maccabi Haifa, lontano dalle prime, Psg e Benfica, a quota sei. Non passare il girone varrebbe un mancato introito intorno ai 50 milioni di euro, cui andrebbero aggiunti i quasi 90 se la Juve non dovesse prendere parte alla prossima principale edizione europea.
QS: “Montero al posto di Allegri non convince”
In più, si aggiunge nell’articolo del QS, c'è da considerare l'inevitabile svalutazione dei giocatori. Ecco che diventa logico pensare che gli azionisti bianconeri possano prendere una decisione che al momento viene esclusa, anche senza particolare convinzione, dai vertici del club. C'è solo una cosa che può salvare Allegri: la mancanza di un sostituto ritenuto all'altezza e che, oltre a dare una svolta, perlomeno sul piano della reazione emotiva, non vada a incidere più di tanto sul bilancio. Esclusi, quindi, i big alla Tuchel o Pochettino, non convince nemmeno l'ipotesi casalinga di un Montero, visto come una brutta copia di Pirlo.