Massimiliano Allegri, soldi: ecco perché alla Juventus conviene cacciarlo
Una contestazione così grande come quella di mercoledì in Champions non si vedeva dalla 2010-11, quando c’era Gigi Del Neri in panca e la Juve viveva un altro momento difficile nei risultati. Dopo quel settimo posto, Madama aprì un ciclo con prima Antonio Conte, poi Massimiliano Allegri e infine Maurizio Sarri, vincendo nove Scudetti di fila fino all’annata 2020-21, quando Andrea Pirlo non riuscì ad arrivare al 10° titolo seppur arrivarono altri due trofei: Coppa Italia e Supercoppa italiana.
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Allegri, un ritorno che non va dopo i cinque Scudetti vinti
Da allora, l’ex centrocampista di Milan e Juve ha lasciato il posto a Massimiliano Allegri, l’uomo dei cinque Scudetti di fila e delle due finali di Champions tornato a Torino dopo il primo addio nel 2019. Risultato: primo anno senza titoli e ora squadra alla deriva in campionato e quasi eliminata in Champions. Sui social è rispuntato l’hashtag “#AllegriOut”, i tifosi chiedono l’esonero del toscano ma l’a.d. Maurizio Arrivabene, uscito dal pranzo di Champions col Benfica, mercoledì da un ristorante di Torino, ci ha scherzato su con un fan: “Lo paghi tu il nuovo allenatore?”.
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Juve, costa meno l’esonero di Allegri che l’uscita di Champions
Questione di soldi, sembra, seppur Il Giorno, in un suo articolo, sottolinei come l’esonero di Max costi meno che un’uscita dai gironi di Champions. E lo fa quantificando le cifre: cambiare Allegri costerebbe 60 milioni circa, uscire subito dall’Europa che conta ne varrebbe il doppio. Dunque non è poi detto che il tecnico sia così blindato. E il nervosismo su un gioco che latita è evidente anche tra i componenti di squadra. Rimane impresso il confronto tra Arkadiusz Milik e Angel di Maria, con il primo tolto al 70’, con la Juve sotto 1-2 contro il Benfica, dopo il momentaneo 1-0: “Ma perché ti ha cambiato?”, ha chiesto l’argentino al polacco, anche lui incredulo. E Bonucci, già dopo la gara contro la Salernitana, c’era andato giù pesante col tecnico: “Squadra scarica mentalmente”. Insomma, in casa Juve serve una reazione imminente.