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Inter, "brutto clima". La rivelazione su Calhanoglu e Inzaghi

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Non sarà ancora crisi, ma di certo quella dell'Inter appare una crisetta perlomeno d'identità. E secondo il Giornale, le ragioni del "brutto clima" che si respira nello spogliatoio della Pinetina sarebbero da ricercare in tempi non sospetti. In estate, o forse addirittura sul finale della scorsa, tormentata stagione, con la volata scudetto persa rocambolescamente contro il Milan. Era stato il turco Hakan Calhanoglu in una intervista poi rettificata a puntare il dito contro mister Simone Inzaghi, accusandolo di aver fatto cambi sbagliati nel derby perso 2-1 in rimonta, quello della svolta.  Non è un caso che proprio Inzaghi, oggi, appaia come il più in difficoltà. Nervoso nel precampionato, con la squadra alle prese con un mercato infinito e sempre sull'orlo di cessioni pesantissime (poi scongiurate, almeno fino a gennaio).

 

 

 

Il rendimento dei giocatori ne aveva un po' risentito, ma i veri campanelli d'allarme sono arrivati in campionato con le ultime 3 sconfitte su 4 partite, in altrettanti big match contro Lazio, ancora Milan e Bayern Monaco in Champions. Tre prove opache, che hanno evidenziato la pessima salute fisica, tecnica e psicologica dei nerazzurri. Beppe Marotta ha dovuto smentire l'ipotesi d’esonero dell'allenatore, ma già questo è indicativo. E secondo il Giornale quella intervista turca di Calhanoglu era la spia di un malumore interno nei confronti dell'allenatore forse sottovalutato da dirigenza e proprietà. Ed esploso in maniera eclatante negli ultimi giorni, con la mezza rivoluzione contro il Bayern: Handanovic panchinaro da Onana (che a sua volta tornerà in panchina contro il Torino in campionato), Barella fatto fuori per tutti i 90 minuti (qualcuno ha parlato di decisione punitiva dopo le tensioni in settimana) e Gagliardini mandato in campo per pochi minuti "giusto in tempo per farlo seppellire dai fischi di San Siro". Analisi fin troppo ingenerosa?

 

 

 

 

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