Milan, il capolavoro di Elliot: quanto guadagna il fondo in 4 anni
Lasciate perdere i dettagli, quelli ve li raccontano i laureati ad Harvard o almeno quelli con un diploma in ragioneria, qui si bada al sodo. E il sodo è presto scritto. L'entità chiamata Elliott - che poi è il fondo americano ex proprietario del Milan - ha realizzato un miracolo rarissimo nell'universo pallonaro: ha vinto (uno scudetto) e in più ha fatto anche il grano. Tanto. 500 milioni. Infine ha salutato la compagnia. E partiamo da qui. Il Milan campione d'Italia passa di mano, la nuova proprietà si chiama RedBird. La valutazione complessiva tocca la cifra mostruosa di 1,2 miliardi e circa la metà del denaro, 550-600 milioni, verrà finanziata dallo stesso Elliott al tasso di interesse del 7% (con circa 70 milioni annui da rimborsare).
Mica scemo, il fondo. Perché si sa, produrre grano è lo scopo di qualsivoglia entità speculativa, ma riuscirci portando contemporaneamente un tricolore attraverso un illuminato modello di gestione (lo tradurremo in "conti a posto e giocatori giovani") non è cosa di tutti. Anzi, praticamente di nessuno in Italia. Ricordate come andò a suo tempo? Il cinese Yonghong Li non riesce a pagare una rata da 32 milioni al fondo, salta il banco e Elliott diventa proprietario pagando praticamente la cifra del prestito (più o meno 300 cucuzze), ora lor signori se ne vanno dopo aver venduto a 1,2 miliardi. Che poi, "se ne vanno", non è del tutto vero visto che il prestito da 600 milioni contempla il pegno sulle azioni come garanzia e un posto di rilievo all'interno del cda. Mica pizza e fichi.
Ma veniamo al nuovo "padrun". Anzi, ai nuovi. Il sciur Gerry Cardinale, capoccione di RedBird, ha un piano che a leggerlo pare una meraviglia: creare un nuovo fondo che contempli l'ingresso di altri investitori, il tutto per trasformare il Milan in un brand capace non solo di "fare calcio", ma di stupire anche nell'ambito del marketing, dell'intrattenimento e dei media. Ecco spiegato il coinvolgimento nell'operazione della stella Nba LeBron James e dei New York Yankees che poi è la franchigia più vincente del baseball americano, di proprietà della famiglia Steinbrenner. Così Cardinale nel comunicato che annuncia l'avvenuto closing: «In qualità di nuovo proprietario di AC Milan, RedBird continuerà a investire in tutte le aree chiave per la promozione degli interessi sportivi e commerciali del Club, sulla base dei risultati conseguiti nella scorsa stagione, culminati con la vittoria del campionato di Serie A».
E ancora: «Le aree prioritarie di interesse includono il supporto al lavoro della leadership sportiva e aziendale del Club per assicurare che la squadra sia costantemente competitiva ai massimi livelli del calcio; garantire che possa contare su infrastrutture e strutture all'altezza di un'organizzazione sportiva tra le più importanti al mondo». E poi: «Abbiamo una relazione pluridecennale con i New York Yankees e la famiglia Steinbrenner che ha portato alla creazione di alcune delle attività di maggior successo nello sport, nell'intrattenimento e nell'hospitality. Siamo felici che la nostra partnership con loro prosegua». Il completamento dell'acquisizione del Milan porta il patrimonio gestito da RedBird a circa 7,5 miliardi di dollari. Un sacco di soldi, insomma.