Charles De Ketelaere al Milan, la scommessa "all in". Chi arriva ora
Ci sono voluti più tempo e più soldi del previsto ma il Milan si era dato come primo obiettivo del mercato Charles De Ketelaere e lo ha raggiunto. È una nota di merito. Significa che Maldini e Massara sono convinti della loro scelta e la nuova proprietà condivide la strategia di fondo. Una strategia diversa da tutti gli altri top-club di serie A che ha portato uno scudetto potenzialmente spartiacque tra il passato e il futuro, se è vero che l'ha vinto una rosa da 25 anni e 8 mesi di media, la più giovane nell'era dei tre punti: puntare sui talenti provenienti da campionati minori, dove i vivai sono floridi, concedendo loro il tempo per sbagliare, ambientarsi e crescere.
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La protezione offerta dal Milan è una formazione consolidata nel gioco di Pioli, di stampo fortemente europeo e contemporaneo - verticale, intenso, diretto -, dove quindi i giovani sentono di poter valorizzare il loro talento. In più, la presenza di campioni come Giroud e Ibra («Quando mi ritiro? Mai, altrimenti il calcio muore», ha scherzato in una diretta con Donnarumma) è un ingrediente attraente per gli agenti che dirottano i loro diamanti grezzi: non a caso Tom de Mul ha contattato Ibra, suo ex compagno all'Ajax, per presentare in anteprima il suo assistito De Ketelaere.
CAPACITÀ - In questo contesto, il 21enne belga è il profilo ideale da ogni punto di vista. Da quello economico, prima di tutto, perché è vero che il cartellino costa al Milan 32 milioni più 3 di bonus ma anche che il quinquennale da 2,3 milioni è sostenibile nell'era del taglio agli ingaggi. Da quello tattico, poi, perché sa fare tutto ciò che Pioli chiede ad un trequartista. Ha una notevole capacità di pressione, aggredisce in avanti in modo spontaneo e le lunghe leve (è alto 192 centimetri) lo aiutano a coprire ampie porzioni di campo, dazio che invece paga il brevilineo Brahim Diaz, a cui contenderà il posto. È anche abile nel gioco aereo, il che consentirà a Giroud di spartire il lavoro sporco con un compagno e a Maignan, fattore decisivo lo scorso anno, di avere due soluzioni per i suoi precisi lanci. Infine è duttile. Dovesse stupire Adli in mezzo, De Ketelaere potrà giocare a destra e la squadra avrebbe a quel punto non una ma due armi offensive in più. È quindi perfetto? No. Pecca di gioventù, deve crescere in continuità e in malizia, migliorare il piede destro, piacersi meno e aumentare i tiri. Il fatto di aver raggiunto De Ketelaere dopo un mese di trattativa serrata genera un contesto particolare, una sorta di selezione naturale tra i Leao e gli altri. Se ha personalità, il nuovo arrivato offrirà il meglio di sé per essere all'altezza della stima; se non ce l'ha, patirà le responsabilità e le attese. Difficile resti nel limbo: ombra o luce.
È un rischio ma anche un modo per valorizzare al massimo gli investimenti. La proprietà americana apprezza l'approccio per una questione di dna. Il Milan non ha mollato la presa anche perché De Ketelaere vanta una notevole esperienza in Champions che ai compagni mancava lo scorso anno: sedici apparizioni di cui 12 da titolare tra le altre contro Manchester City, Psg, Borussia Dortmund e Real Madrid.
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STANZIATI - È uno dei due titolari che il Milan voleva acquistare. Unica controindicazione: le risorse impiegate complicano l'arrivo di Renato Sanches, l'altro grande rinforzo. Perché per il belga sono stati stanziati più di due terzi del budget da 50 milioni a disposizione per questa sessione di mercato e i 15 rimasti non sembrano bastare per il mediano portoghese, a meno che il Lille non accetti formule creative. Il Milan deve anche aggiungere un difensore centrale, a quel punto a costo zero (Tanganga in prestito). La controindicazione di questa strategia è l'elevato rischio. Meno diversifichi gli investimenti, più dipendi dal loro rendimento. Visto l'all-in, l'upgrade del Milan dipende quasi esclusivamente dal rendimento di De Ketelaere. Dovesse confermare le attese, sarà un affare. Al contrario, almeno sul breve periodo, la rosa non sarà migliorata come il tricolore sul petto richiedeva.