Nessuno vuole Cristiano Ronaldo. I top club lo evitano, e ci sono tifosi che lo ripudiano in quanto simbolo del nemico. Sono quelli dell'Atletico Madrid, a cui CR7 è stato accostato nei giorni precedenti, che su Twitter hanno lanciato l'hashtag #ContraCR7, per dire no al portoghese, uomo-bandiera e recordman del Real Madrid con cui ha giocato dal 2009 al 2018. Per Ronaldo, dunque, si restringe sempre di più la rosa delle possibili scelte. Vuole giocare in Champions League, e per questo è intenzionato a lasciare il Manchester United che per rilanciarsi si è affidato all'olandese Ten Hag, ex Ajax. Uno che non tollera granché i giocatori (tatticamente) viziati.
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L'Atletico era una seria candidata ad accoglierlo: lo vuole mister Simeone, lo possono sostenere le finanze dei Colchoneros. Ma a fronte della rivolta dei tifosi, il club biancorossoblu potrebbe desistere. Che farà a questo punto Cristiano? Martedì sera intanto è tornato a Manchester, dopo aver saltato la tournée estiva in Thailandia e Australia per misteriosi "problemi familiari" (a giudicare dalle foto su Instagram sue e di Georgina, sembrava tutto tranquillo...).
Ha incontrato Ten Hag e i dirigenti dei Red Devils. L'obiettivo del club è tenerlo, e per convincerlo si è mosso anche Sir Alex Ferguson, il mitico ex allenatore che fece diventare Ronaldo una star, prima del suo passaggio milionario al Real. La verità è che con i club di Premier League non interessati, la pista Psg impercorribile così come quelle di Real e Barcellona, a Cristiano non restano tante pretendenti fuori dal calcio che conta. Non certo le italiane, non in grado di sostenerne i costi. Forse il Bayern Monaco, che però si sta muovendo in altre direzioni. Chissà che la mega-offerta di 300 milioni per due stagioni avanzata dall'Arabia Saudita non possa, tra qualche settimana, far ingolosire il 37enne, sempre più uomo-azienda globale.