Paulo Dybala, "marcisci": valanga di insulti interisti per Sanchez
Sembrava essere dell’Inter già due mesi fa, quando tutti lo davano a un passo dal nerazzurro, con l’amico Beppe Marotta pronto a sferrare l’attacco. Lo stesso dirigente che voleva rilanciare Paulo Dybala, per permettergli di prendersi una rivincita sulla Juventus, che lo aveva ‘rottamato’ dopo sette anni in bianconero. Alla fine la Joya è andata alla Roma, dopo il clamoroso ritorno di Romelu Lukaku in nerazzurro che ha sparigliato le carte. L'Inter aveva chiesto a Dybala di aspettare che riuscisse a fare posto nel suo affollato reparto offensivo, dove ai quattro dell'anno scorso (Lautaro, Dzeko, Correa e Sanchez) si sono ora aggiunti Lukaku e il cavallo di ritorno Pinamonti. Quest'ultimo, giovane e con tanto mercato dopo la buona stagione ad Empoli, è l'unico ad ora sicuramente piazzabile, con Atalanta e Monza sulle sue tracce.
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Sanchez vuole restare a Milano, rifiutate diverse possibilità in Sudamerica
Marotta e Ausilio hanno provato in tutti i modi a trovare una collocazione per uno se non due tra Dzeko, Correa e Sanchez. Una missione impossibile, alla luce della volontà dei diretti interessati, ma soprattutto dei loro lauti ingaggi. In particolare Sanchez stesso, che ha rifiutato varie proposte giunte dal Sudamerica e da club europei non considerati al suo livello. L'Inter è arrivata a offrirgli una ricca buonuscita per convincerlo a firmare la risoluzione a un anno dalla scadenza del contratto: ben 4 milioni netti, a fronte di un'annualità residua di 7. Non c'è stato niente da fare, il cileno è rimasto fermo sulla sua volontà di restare a Milano, almeno a queste condizioni e in assenza di offerte da squadre ritenute dal giocatore alla sua altezza.
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Sui social la rabbia dei tifosi contro Sanchez
Dybala, nel frattempo, si è stufato di aspettare, e ha scelto la Roma. All'Inter è rimasta la rabbia dei tifosi, che già pregustavano il tridente dei sogni formato da Dybala, Lautaro e Lukaku. Ai loro occhi il colpevole è principalmente uno: Sanchez, preso di mira sui social, con l’invito di qualche pseudotifoso di farlo “marcire in tribuna”. Il cileno ex Barça naturalmente non se ne cura, va avanti per la sua strada, mentre intanto non è stato convocato da Inzaghi per l'amichevole giocata sabato scorso a Ferrara contro il Monaco. È fuori progetto, ma ancora a libro paga, come è suo diritto. "Niente è reale, se non credi in quello che sei", scrive lui. Ma gli insulti sono maledettamente reali.