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Carlos Sainz, mentre stava per esplodere... il gesto scandaloso del commissario

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Alla fine un secondo posto quasi certo, svanito all’improvviso mentre era all’attacco della Red Bull di Max Verstappen. Carlos Sainz è passato in sette giorni dalla gioia di Silverstone, al ritiro improvviso per l’esplosione al motore nel finale di gara in Austria. Ora Charles Leclerc è lontano 37 punti, mentre l’olandese, in vetta, si trova a 75 lunghezze. L’ex McLaren 27enne è stato rapidissimo nel portare subito la vettura fuori pista, già a fuoco nella zona posteriore. Ma dopo averla parcheggiata nella via di fuga di curva 4, la sua auto ha preso fuoco con il pilota ancora dentro l’abitacolo, impegnato a frenare la F1-75 affinché questa, causa la pendenza del terreno, non tornasse in pista provocando danni o mettendo comunque a repentaglio la sicurezza di tutte le altre guide in pista.

 

 

Comportamento commissari di pista vergognoso
A rendere ancora più pericolosa la situazione di Carlos Sainz, saltato fuori dalla vettura quando ormai questa era quasi totalmente avvolta dalle fiamme, il tardivo soccorso prestato dai marshall della pista che ci hanno messo molto tempo a raggiungere la monoposto e spegnere l’incendio, senza preoccuparsi minimamente di aiutare il pilota a scendere dall'auto nonostante fossero lì sul posto. Un comportamento tardivo e sbagliato, quello dei commissari di pista austriaci, che ha lasciato tutti di stucco: uno ha poggiato a terra l'estintore ed è tornato indietro, mentre l’altro collega con grande calma raggiungeva la vettura e, dopo aver fissato un cuneo dietro le ruote posteriori, iniziava le operazioni di spegnimento del fuoco.

 

 

Sainz chiede alla Fia di investigare il ritardo nei soccorsi 
Comportamento sbagliato per Sainz, con il pilota della Ferrari infastidito dopo la gara: "Sapevo che c'era il fuoco, lo vedevo dagli specchietti, ma nessuno lo spegneva o mi aiutava a scendere dalla macchina — dice l’iberico — A quel punto ho deciso di saltare fuori in qualche modo perché stava aumentando”. Il 27enne madrileno ha anche chiesto alla Fia di indagare sui soccorsi tardivi: "È sicuramente qualcosa su cui si dovrà indagare per capire cosa si sarebbe dovuto fare un po' più velocemente — conclude — perché non è una situazione facile in cui trovarsi”. E ha pienamente ragione.

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